“Una presenza di pubblico come non si era mai vista, anche prima che la manifestazione venisse interrotta dell’emergenza covid”. Non usa giri di parole il presidente della Pro Loco Paolo Voarino, a conclusione della venticinquesima edizione del presepe vivente di Pianvignale andata in scena alla vigilia dell’Epifania, per esprimere la propria soddisfazione.
Una partecipazione che conferma la bontà della nuova formula, sperimentata lo scorso anno e confermata nel 2025: non più tre appuntamenti serali, ma un’unica giornata dedicata alla pace a ingresso libero, con la rievocazione degli antichi mestieri a partire dal mattino e la chiusura affidata al concerto spirituale nella chiesa parrocchiale.
I visitatori che non si sono lasciati condizionare dalla temperatura rigida e la cui presenza si è rivelata costante durante l’intera giornata, hanno avuto modo di degustare i piatti dello street food local. Dalle tagliatelle di castagne, alla polenta con sugo di salsiccia o con crema di formaggi, la zuppa di fagioli e salsiccia, le torte di nocciole e di castagne.
Nella reggia di Erode, “Fabry il pitur”, novità dell’edizione 2025, ha dato vita al laboratorio artistico, all’interno del quale i più piccoli si sono cimentati nella pittura e in attività creative con il legno, le pietre e le pigne. Un’iniziativa che ha voluto coinvolgere ancora di più lo spettatore, rendendolo parte attiva del presepe.
“Siamo stanchissimi – ha aggiunto il presidente della Pro Loco Paolo Voarino – ma felici, perché tanta gente così non si era mai vista. Benissimo la parte dedicata allo street food e molto apprezzati i figuranti all’opera nella riproposizione degli antichi mestieri. Dei piatti proposti è rimasto nulla, abbiamo finito tutto. Abbiamo distribuito 145 litri di vin brulè e 160 litri di cioccolata calda”.