Quale strada intraprendere quando la vita è costellata di difficoltà e ostacoli? Come non sprofondare nella sfiducia nelle proprie capacità? A quali appigli fare riferimento per ritrovare le forze? Interrogativi urgenti nell’adolescenza, a cui risponde l’autrice narrando l’avventura di Enif e Tyche. I paesaggi umani del fantasy si mettono al servizio della riflessione sulle sfide che questa età deve affrontare e gli strumenti interiori su cui contare.
Enif e Tyche sono due fratelli dai nomi evocativi di una solarità che fa tutt’uno con la voglia di vivere e la disponibilità a lanciarsi in nuove avventure per dimostrare a loro stessi che possono superare ogni ostacolo. Un’esuberanza che si rafforza nel sapersi vicino l’uno all’altro.
E l’occasione per una nuova sfida si presenta quando Eris, lo spirito malvagio, che “si divertiva un mondo quando i ragazzi si trovavano in difficoltà”, li instrada verso la Città Segreta, regno dell’oscurità. Accanto ai due ragazzi, annunciato da un “leggero soffio di vento caldo”, si pone comunque Deneb, lo Spirito del coraggio che si fa prodigo di consigli pur senza sostituirsi a loro soprattutto quando i due vengono divisi e devono trovare il modo per ricongiungersi.
Uno schema classico che riveste di fantasia la parabola dell’adolescenza sempre con sguardo positivo. Non c’è incoscienza nell’accettare le sfide. Curiosità, ma essere curiosi non è forse il primo passo per crescere? Ai due ragazzi, anzi, viene chiesto di operare con intelligenza, di fidarsi del proprio intuito, soprattutto di non lasciarsi sopraffare dagli eventi. Si tratta di affrontare le proprie debolezze. Contro la paura che immobilizza, Tyche risponde con fermezza “solo io potrò decidere se e quando sarà finita”.
Questo atteggiamento si ammanta di nuovi valori allorché si nega alla presunzione orgogliosa di farcela da solo. Lungo tutto il racconto si raccolgono continuamente richiami all’apertura verso l’altro. Insieme i fratelli Silver sanno di poter affrontare le sfide. Devono fidarsi di Deneb come di Strello, il pipistrello, perché “è brutto non fidarsi di nessuno”. Lo sguardo fiducioso significa riconoscersi piccolo, mettere un freno alla presunzione di indipendenza, che fa tutt’uno con l’incoscienza, comprendersi bisognoso di sostegno, la corretta dimensione di una persona.
Questo viaggio nel mistero diventa percorso di formazione per i due ragazzi che alla fine sono aperti a nuove imprese “per scoprire e scoprirsi”. Il loro “sorriso interiore” li guida per le nuove avventure che la vita riserverà loro.
Un libro dunque che si presta a riflessioni in ambiti diversi dalla scuola alla famiglia, sorrette dalle schede didattiche che corredano il racconto.
I FRATELLI SILVER. AVVENTURE MAGICHE NELLA CITTA FANTASMA
Barbara Crepaldi
Rupe mutevole
19 euro