Scatole vuote di botti, resti di mortaretti, petardi e persino scatole di fuochi d’artificio. Il sagrato di Piazza Galimberti nella mattina di martedì 1° gennaio sembrava un campo di battaglia, così come diversi punti della centrale, corso Nizza.
“In barba“ all’ordinanza comunale che ogni anno viene pubblicata in occasione del Capodanno, provvedimento che vieta l’utilizzo di petardi, fuochi d’artificio e altro materiale pirotecnico per la notte dell’ultimo dell’anno, la notte del 31 dicembre il centro di Cuneo si è trasformato in un enorme spettacolo pirotecnico, con grandi fuochi d’artificio sparati proprio in pieno centro. Già nel primo pomeriggio, camminando per le strade e sotto i portici si sentivano petardi e piccoli mortaretti scoppiare.
E allora mentre nella cronaca, per fortuna non cittadina, come ogni anno si conta il numero dei feriti e degli accessi al Pronto Soccorso dovuti a incidenti e bruciature dovuti a questi “divertimenti”, la domanda sorge legittima: che che senso ha emanare ogni anno un’ordinanza di divieto se poi non ci sono controlli e puntualmente queste questi provvedimenti non vengono fatti rispettare? E’ la domanda che si pongono in molti.