Come sempre, il nuovo anno porta con sé anche la stagione degli sconti. Quest’anno il via ai saldi invernali è stata fissato per sabato 4 gennaio, il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, praticamente in tutta Italia. Fanno eccezione l’Alto Adige, dove inizieranno mercoledì 8 gennaio, con la possibilità di allestire i punti vendita già da domenica 5, e la Valle d’Aosta, dove partono già il 2 gennaio.
In Piemonte i saldi invernali dureranno otto settimane, quindi fino al 1° marzo; più variegate le decisioni sulla durata, con le varie regioni che hanno deciso periodi diversi. Come già da qualche anno, viene ripristinato quasi ovunque anche il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti l’inizio dei saldi, norma che era stata accantonata nei due anni della pandemia.
Da sempre i saldi sono un volano d’affari importante per l’economia, ultimamente, però, qualcosa è cambiato nella percezione dei saldi, rendendolo un momento meno atteso rispetto a quanto succedeva fino a qualche tempo fa. Da una parte ci sono Black Friday e Cyber Monday, appuntamenti fissi a novembre nati per la tecnologia, ma che stanno riscontrando il successo anche per l’abbigliamento. Dall’altra c’è il fatto che, per quanto riguarda il settore abbigliamento e accessori, le collezioni non sono più così tanto legate alla stagionalità come un tempo: si parla di saldi invernali ma si comprano sandali, blazer e maglioni da indossare tutto l’anno, mentre in estate, con gli sconti di luglio, si pensa all’investimento perfetto per la vacanza (magari un capo tecnico) o per il ritorno in ufficio.
La stagione dei ribassi rimane comunque un momento atteso dai consumatori, nonostante il giro di affari si sia ridotto rispetto agli anni passati. Secondo il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la tutela dei diritti di utenti e consumatori, anche questi saldi 2025 si manterranno all’insegna dell’incertezza, visto che le tasche degli italiani sono già state svuotate dalle feste natalizie. “Non ci sarà alcun picco negli acquisti: il periodo dei saldi arriva a ridosso del Natale, con i budget delle famiglie già erosi dai rincari delle scorse settimane, come confermano anche i dati delle partenze – spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi -. I portafogli degli italiani sono già vuoti dopo le feste di fine anno, e gran parte degli acquisti sono già stati anticipati alla settimana del Black Friday: rimane poco, e spesso niente, da destinare ai saldi. Anche quest’anno si registra da parte dei cittadini una grande prudenza sul fronte della spesa da destinare ai saldi, con una larga fascia di consumatori che deciderà all’ultimo minuto se approfittare o meno degli sconti”.
Le stime diffuse dal Codacons in questi giorni prevedono che il giro di affari dei saldi invernali non supererà i 4 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto ai livelli di spesa pre-Covid, quando superava abbondantemente i 5 miliardi di euro.
Se ormai l’esercito di consumatori pronti per i saldi sembra piuttosto preparato a fiutare l’affare senza rimanere fregato o non soddisfatto, come ogni anno le associazioni di consumatori ricordano alcune semplici regole da tenere presenti per saldi davvero convenienti.
Anzitutto l’obbligo per il negoziante di indicare sul cartellino il prezzo iniziale di vendita e poi il prezzo finale scontato, oltre alla percentuale di sconto. Poi i cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Chi acquista è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Infine, importante ricordare che i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale ed essere suscettibili di deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo, tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi non appartenenti alla stagione in corso.
Da non dimenticare, infine, che qualunque tipo di prodotto in saldo deve essere proposto con il medesimo prezzo in vigore negli ultimi 30 giorni. Proprio per tutelare al massimo i consumatori sono raddoppiate da 5 a 10 milioni le multe dell’Antitrust per pratiche commerciali scorrette.