Questa mattina – martedì 31 dicembre – al cimitero di Borgo San Dalmazzo si è svolta la commemorazione di Giovanni e Spartaco Barale a 81 anni dalla morte.
La manifestazione è stata organizzata dalla sezione Anpi Borgo e valli, che ha scritto: “Chi crede nei valori perenni dell’antifascismo non li dimentica, e dalla loro scelta coraggiosa trae esempio e forza per continuare la loro battaglia”.
Oltre alla sindaca Roberta Robbione, erano presenti diversi amministratori comunali, il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo Gigi Garelli, la presidente della sezione Anpi Maddalena Forneris. I momenti musicali sono stati curati dal tenore Michelangelo Pepino accompagnato dai Suonatori della Meschia, Remo Degiovanni e Luca Pellegrino.
Nato a Gaiola nel 1887, Giovanni Barale, carradore e reduce della Grande Guerra, fu il primo segretario della Federazione Comunista di Cuneo. A fine dicembre del 1943 Barale ricevette una preziosa informazione: fascisti e tedeschi stavano per effettuare un massiccio rastrellamento nel Cuneese e conoscevano perfettamente la dislocazione e la consistenza delle formazioni partigiane.
Barale partì subito con un compagno per informare i vari comandi, ma intercettato dai tedeschi presso Castellar di Boves fu gravemente ferito, il 31 dicembre, in un conflitto a fuoco. Sfuggito alla cattura, trovò riparo in una chiesa. Il giorno dopo, il figlio Spartaco, classe 1922, avvisato dell’accaduto, tentò di raggiungere insieme a Giacomo Rigoni la chiesa dov’era nascosto il padre: finiti a loro volta nelle mani dei tedeschi i due furono però uccisi e anche Giovanni, scoperto, ebbe la stessa sorte. La sera del 1° gennaio 1944 i tre cadaveri vennero dati alle fiamme.