Conti di fine anno anche per il settore dei bovini da latte, e secondo Cia Cuneo occorre fare di più. Come sottolinea il vice direttore provinciale Silvio Chionetti (in una nota diffusa oggi, lunedì 30 dicembre, dall’organizzazione professionale agricola), “produrre qualità costa e quindi agli allevamenti va garantita la sostenibilità economica e ambientale”.
“All’ultimo Dairy Summit di Piacenza si legge nella nota – Cia Agricoltori italiani ha sostenuto con forza la necessità di assicurare agli allevatori interventi strutturali, soprattutto attraverso la Pac, con l’obiettivo di preservare la peculiarità del sistema lattiero-caseario, un comparto altamente strategico per l’agroalimentare Made in Italy e che, da solo, contribuisce per il 10% al valore complessivo dell’agricoltura italiana”.
“La priorità assoluta – commenta Chionetti – è garantire la sostenibilità economica e ambientale delle stalle. Gli allevatori hanno dimostrato di saper fare bene il loro lavoro, ma produrre qualità richiede costi altissimi e sta riducendo al minimo la marginalità del settore, con grave rischio per la stabilità economica delle imprese. Le nuove regole legate alla sfera ambientale, così come lo strumento ClassyFarm, hanno richiesto competenze tecnologiche spesso non adeguatamente supportate. L’attuale sistema ha subìto un significativo ridimensionamento, con modifiche nei criteri di assegnazione dei fondi, dalla graduale riduzione dei titoli storici, al ‘capping’ dei pagamenti per le aziende di maggiori dimensioni. I criteri di accesso agli strumenti di premialità sugli impegni volontari aggiuntivi per la sostenibilità climatica e ambientale non sono sempre stati chiari o applicabili a tutti, senza contare che gli effetti dell’ultimo decreto interministeriale sul Sistema di qualità nazionale benessere animale (Sqnba) impatterà notevolmente sui metodi di allevamento e sul percepimento dei premi Pac nei settori della carne e del latte”.
“Per Cia, servono processi amministrativi più celeri nell’erogazione dei pagamenti, criteri più flessibili negli eco-schemi e una distribuzione dei fondi più equa. Vanno favoriti l’innovazione tecnologica, la capacità organizzativa delle filiere con azioni settoriali, programmi operativi, come l’Ocm latte, puntando sulla creazione di un sistema di Op solido per incidere sul riconoscimento del giusto prezzo agli allevatori, parallelamente a una corretta informazione e promozione finalizzate al rilancio dei consumi di latte e formaggi, come elementi fondamentali in una dieta sana ed equilibrata”.