È stato presentato a Torino a Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale, nella mattinata di oggi (lunedì 30 dicembre) il nono Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti in Piemonte e dell’Istituto penale minorile di Torino.
Il documento, realizzato dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano con il coordinamento dei Garanti comunali del Piemonte, evidenzia che – sottolinea Mellano – “ci sono prospettive d’intervento significative, pari a 250 milioni di euro, per il miglioramento delle 189 carceri italiane. Alcuni di essi sono già stati stanziati per strutture piemontesi come l’Istituto minorile Ferrante Aporti (25 milioni) e il Padiglione C della Casa circondariale Lorusso e Cutugno (12,5 milioni) di Torino: occorre insistere affinché vengano eseguiti in tempi ragionevoli e con attenzione all’esecuzione penale, dal momento che non è importante soltanto la sicurezza ma anche permettere alle Amministrazioni penitenziarie di avere gli strumenti per fare formazione, creare istruzione e lavoro e, in definitiva, scongiurare i rischi di recidiva”.
Il componente dell’Ufficio di presidenza Mario Salvatore Castello, delegato ai rapporti con i Garanti, ha portato il saluto dell’Assemblea sottolineando “la necessità dell’impegno di tutti, non solo dei detenuti e di chi di loro si occupa, per migliorare le carceri e le condizioni dei carcerati, della polizia penitenziaria e degli operatori. Problemi che riguardano l’intera società”.
Sono intervenuti i Garanti comunali di Torino Monica Cristina Gallo, di Ivrea (To) Raffaele Orso Giaccone, di Vercelli Pietro Luca Oddo e di Cuneo Alberto Valmaggia. Accanto alle criticità già denunciate negli scorsi anni legate al sovraffollamento, all’inadeguatezza degli spazi, alle carenze sanitarie ed educative, sono stati evidenziati anche i miglioramenti avvenuti come l’adeguamento degli spazi nelle carceri di Fossano (Cn), di Vercelli e di Verbania – segno che gli appelli fatti nel tempo non sono caduti nel vuoto.
Per Gallo “il sovraffollamento del Lorusso e Cutugno è pari al 130% e su una capienza di circa 1.035 persone quelle ospitate sono 1.445. Il numero di addetti continua a essere carente e mancano i mediatori culturali, necessari per creare ponti con i detenuti stranieri, spesso anche anche molto giovani, che non parlano e non comprendono l’italiano”.
Orso Giaccone ha evidenziato “la necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria, di dotare le celle di acqua calda e di docce e l’urgenza di determinare meglio finalità e funzioni di alcuni ambienti del carcere di Ivrea”.
Oddo ha espresso soddisfazione per “gli interventi sugli infissi, che hanno migliorato non poco la vivibilità di una parte del carcere di Vercelli, così come l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua. Si sta cercando di rendere operativi gli spazi adeguati per l’area medica e c’è buona collaborazione con l’Amministrazione comunale di Vercelli per progetti di reinserimento e lavoro”.
Per Valmaggia “il problema principale per gli interventi non è il reperimento dei fondi ma le tempistiche, che si trascinano sia per la manutenzione ordinaria sia per quella straordinaria. Aumentano anche le segnalazioni di problematiche sanitarie, cui non sempre vengono date risposte adeguate”.
È intervenuta alla conferenza stampa, tra gli altri, la consigliera Giulia Marro.