Emanuele Luzzati non si è mai pensato pittore, bensì illustratore e narratore. Un narratore speciale che non usa solo le parole, ma si trova più a suo agio con colori e disegni per dar forma al proprio modo di vedere il mondo. Quando si confronta con i classici e, in questo caso, con il tema più denso di tradizione come il Natale, riesce a leggerlo in modo assolutamente originale con uno spirito indipendente senza per questo forzarne il senso.
Il piccolo volume curato da Walter Fochesato documenta la ricchezza e lo stile di questa produzione con un ricco apparato di immagini cui fanno da contraltare i testi.
Ebreo non praticante, ma profondamente rispettoso delle tradizioni, Emanuele Luzzati più volte si trova a reinterpretare il Natale allargando spesso il proprio sguardo alle varie festività del periodo dal Capodanno all’Epifania o meglio, visto che si sta parlando di un illustratore, alla Befana.
Sono del 1951 le prime illustrazioni a china per “La cantata dei pastori” su un testo che risale al XVII secolo. Poi si succedono via via molte produzioni fino al presepe a grandezza naturale di Torino esposto la prima volta nel 1997 e quest’anno visibile in Piazza Cavour.
Luzzati dice di ispirarsi alla tradizione napoletana, ma avendo ben evidenti colori, avvicinati alle vetrate gotiche, e forme dei ceramisti di Albisola. I tratti dei suoi personaggi sono inconfondibili, sempre sorridenti, quasi stupidi di fronte al mistero che stanno vivendo. Ogni figura spicca per le sue caratteristiche, come i Magi, elaborati per una pubblicazione del 2003, che in gruppo cavalcano quasi ansiosi di arrivare guidati dalla stella e presi singolarmente hanno vesti preziose e posa ieratica.
Il volumetto declina le varie suggestioni dei disegni accompagnandole con poche righe utili a inquadrarli non solo nella produzione dell’illustratore, ma anche nel quadro più ampio di una cultura a cui attinge con riferimenti espliciti a celebri scrittori.
Emanuele Luzzati. Natali a colori
a cura di Walter Fochesato
Interlinea
10 euro