A prima vista possono sembrare avventure assurdamente ordinarie di un insegnante e la sua classe. Battute, svogliatezze dall’una e dall’altra parte, rispetto di un canovaccio che si snocciola tra i banchi di un istituto superiore. L’insegnante che ha ormai gettato la spugna e rotola avanti distrattamente davanti a ragazzi altrettanto distratti. La demotivazione serpeggia.
Poi arriva la svolta. Dapprima il sospetto su uno studente che si addormenta in classe, poi una realtà che sembrava sepolta dietro silenzi presto chiedono una complicità, un aiuto. È l’inizio di un cammino col riaffermarsi della coscienza assopita prima dell’insegnante, poi dell’amico.
La vicenda prende sfumature drammatiche senza mai perdere di vista quel tono leggero che all’inizio faceva intravedere un racconto privo di scogli. Invece qui bisogna inciamparci, aprire gli occhi come fa il professore sulla sindrome di Smith Magenis, poco conosciuta eppure devastante per chi ne è affetto per chi ci sta vicino. In più si aggiungono pure gli adulti che in modi diversi approfittano della situazione. Cosicché il romanzo, avviatosi con la leggerezza un po’ banale a cui i media ci hanno ormai abituati nel trattare vicende “scolastiche”, va a scoperchiare risvolti di abusi, mentre dichiara apertamente le sue carte nel sottolineare il ruolo essenziale che può giocare l’amicizia e la solidarietà.
Il prossimo passo
Marco Braico
Effatà
16 euro