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Sabato 21 dicembre 2024

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Sul Tenda, la Francia rifiuta le accuse dell’Italia

Al momento dei sopralluoghi delle Commissioni tecniche mancavano le misure minime di sicurezza per l'apertura al traffico ma è mancato il dialogo per il transito in tempi brevi

Limone

La Guida - Sul Tenda, la Francia rifiuta le accuse dell’Italia

Sulla mancata apertura del Tenda prevista in questi giorni Anas, Governo e Regione hanno dato la colpa alla Francia. Ma l’avanzamento dei lavori è arrivato troppo sul filo di lana. Quando le Commissioni tecnica e di sicurezza (organi che assistono la Cig) l’11 e il 12 dicembre si sono trovate in vista della Commissione intergovernativa di lunedì 16 per fare il punto sulle questioni di sicurezza, amministrative e finanziarie hanno verificato che non era ancora il momento di consentire il transito.

Non ci sono le condizioni minime per la sicurezza – spiega la decisione della Cig – mancano le attrezzature essenziali per l’incolumità dei viaggiatori nel nuovo tunnel (ventilazione, rete antincendio primaria, chiusura dei by-pass, trasmissione radio, manto stradale) non erano state installate o non erano operative, il che significava che il livello di sicurezza previsto non poteva essere garantito”.

La proposta di Anas era di far passare i veicoli leggeri dalle 8 alle 20, a senso unico alternato (50 km/h), ripresa dei lavori di notte per l’installazione dei sistemi di sicurezza e delle attrezzature ancora incompleti.

La fotografia del Tenda da parte delle Commissioni della Cig era reale. La forza lavoro presente – oltre 200 addetti – se non per la fine del mese avrebbe a breve consentito con alcuni accorgimenti (ad esempio i presidi in galleria) di ristabilire il traffico in modalità provvisoria. Ora la previsione è di finire tutte le opere, terminate le quali i transalpini hanno chiesto 75 giorni per l’esecuzione dei collaudi.

Vorrei che il tunnel di Tenda fosse riaperto al più presto, – dice il prefetto delle Alpi Marittime Hugues Moutouth – perché è molto atteso dai nostri concittadini, sia per motivi di mobilità personale sia per facilitare gli scambi economici tra Francia e Italia. I Maralpin (gli abitanti della zona transfrontaliera ndr)  sono stati particolarmente pazienti. Meritano considerazione e non devono essere esposti ad alcun rischio. Oggi, però, il minimo che si possa dire è che le condizioni di sicurezza fondamentali che abbiamo il diritto di aspettarci da questo tipo di valico non sono affatto rispettate. La sicurezza degli automobilisti non è negoziabile. Occorre quindi accelerare i lavori per riaprirla al più presto”.

Per fare ciò che chiede il Prefetto, anche la Francia deve migliorare la collaborazione.

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