È ripreso davanti ad un nuovo giudice il processo per circonvenzione d’incapace a carico di C. C., promotore finanziario monregalese accusato di aver approfittato di due coniugi di Pietra Ligure diventando erede del loro cospicuo patrimonio di beni immobili, denaro e gioielli. La vicenda prese avvio alla fine del 2018 quando la coppia aveva conosciuto il promotore cui dovevano affidare la gestione di alcuni investimenti. Il comandante di Marina in pensione e sua moglie non avevano figli e avevano scelto alcuni anni prima di lasciare i propri beni alla chiesa, a patto che la parrocchia avesse garantito loro l’assistenza in casa evitando il ricovero in una struttura. Il patto era che alla morte di uno dei due coniugi, il superstite avrebbe ereditato tutto e sarebbe stato assistito dalla parrocchia fino alla morte, momento in cui sarebbe avvenuto il lascito alla chiesa. Tutto cambiò però dopo la conoscenza con il promotore finanziario che nel giro di alcuni mesi, secondo l’accusa, avrebbe indotto i due a cambiare il testamento eliminando il lascito alla chiesa e facendosi nominare erede. A differenza del primo testamento, in quello del 2019 al coniuge superstite non andava l’eredità del patrimonio ma solo l’usufrutto dei beni che passavano direttamente all’attuale imputato. Nel corso del processo i due sacerdoti, che si erano alternati alla guida della parrocchia di Pietra Ligure frequentata dalla coppia, avevano testimoniato il loro dispiacere nel vedere che erano stati progressivamente allontanati dai due coniugi, soprattutto in occasione della malattia che aveva colpito l’anziano parrocchiano che dopo l’estate del 2019 venne trasferito in casa di riposo a Vicoforte: “È la cosa che più mi dispiace – aveva riferito don Bezzone – perché poi alla fine in casa di riposo ci è finito lo stesso e lì è morto dopo essersi ammalato di Covid”. Stessa preoccupazione e dispiacere espresso dal nuovo parroco don Giancarlo che inizialmente aveva continuato ad accompagnare la signora alla casa di riposo a fare visita al marito: “All’inizio l’accompagnavo io poi però mi disse che l’accompagnava il ‘signore di Mondovì’, come le lo chiamava. Quando aprì la busta del testamento ci rimase molto male nello scoprire che a lei spettava solo l’usufrutto delle sue proprietà che erano andate al promotore finanziario”. Da parte sua C. C. ha fornito la propria spiegazione dei fatti a partire dalla situazione di solitudine della coppia che lo aveva preso come punto di riferimento, soprattutto come reazione alla contrarietà espressa dal parroco riguardo al fatto che ci fosse qualcun altro a occuparsi di loro: “Dovevano cambiare testamento e nominarmi amministratore di sostegno in caso di bisogno – aveva riferito l’imputato al giudice – ma quando lasciarono l’ufficio del notaio dissero che mi avevano fatto un regalo perché mi consideravano come un figlio”. L’esame dell’imputato dovrà concludersi alla prossima udienza fissata per il 9 maggio ma nel corso dell’ultima udienza si sono confortanti i periti dell’accusa, della difesa e il medico di base che li aveva seguiti a partire dal 2018, testimoniando il processo degenerativo che aveva colpito il marito della signora, tanto da non consentirgli di riconoscere le persone e con capacità psicofisiche compromesse. Per il consulente dell’accusa, l’infermità psichica aveva inciso molto sulla sua capacità ad autodeterminarsi e che quindi era in una situazione di circonvenibilità. Per il consulente della difesa invece da quanto riscontrato nella documentazione non erano emersi elementi certi di demenza con riverberi sulla sua capacità cognitiva e dalla testimonianza della direttrice della casa di riposo era emerso che il signore rispondeva a tono ma aveva solo qualche difficoltà a trovare la propria stanza. Per quanto riguarda la signora invece, consulenti di accusa e difesa avevano convenuto sul fatto che non ci fosse alcuna patologia specifica, ma per il consulente dell’accusa la donna aveva subìto un contraccolpo dalla perdita del marito tale da renderla priva di un fondamentale punto di riferimento, e quindi disorientata e circonvenibile.