L’Azienda Ospedale Santa Croce e Carle è il migliore ospedale d’Italia. Lo hanno dichiarato l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e il Ministero della Salute giovedì 28 novembre, ad Arezzo al Forum Rick Management dal titolo “Nuovo Sistema sanitario equo-solidale-sostenibile”, presentando la “valutazione multidimensionale della performance delle Aziende Sanitarie”.
Sono alcune centinaia gli indicatori valutati azienda per azienda da Agenas e sono indicatori che riguardano le risposte ai pazienti da parte dell’ospedale e risposte date in tempi utili, ovvero contando i tempi di attesa. Poi ovviamente tutta una serie di valutazioni sulla gestione economico-finanziaria di un’Azienda sanitaria con l’analisi di conti e “produzione” che a Cuneo nel 2024 ha superato quella del 2019, periodo pre Covid.
I criteri presentati da Antonietta Guerrieri, direttore del Sistema sanitario regionale di Agenas si basano su cinque criteri studiati attentamente tra i 51 ospedali hub d’Italia: accessibilità, processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti e personale, tutti per dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini. E sono la capacità di conseguire obiettivi assistenziali di esiti e accessibilità, coerentemente con le risorse disponibili finanziarie, professionali e tecnologiche, attraverso il governo dei processi e l’adozione di modelli organizzativi adeguati. Lo studio guarda ai tempi di attesa degli interventi (protesi d’anca, tumore alla mammella, tumore al colon, tumore al polmone e tumore alla prostata) e del Pronto Soccorso (permanenza oltre le 48 ore e abbandoni) ma anche all’appropriatezza, efficienza e attrattività, e sul fronte risorse sostenibilità e investimenti con attenzione al rinnovo tecnologico. Qui ci sono le tabelle riassuntive dei numerosi parametri con i quali sono sono stati valutati gli Ospedali d’Italia, evidenziando poi graficamente la posizione del Santa Croce Carle nelle singole tabelle.
Portale Statis.co AGENAS anno2023 -ASO S.CROCE eCARLE
Un grande risultato per Cuneo che però, almeno per ora, non risolve sia il problema del nuovo ospedale, sia quello della mancanza del personale e del loro avvicendamento verso altre aziende e verso il privato, sia il riconoscimento di migliaia e migliaia di ore di straordinario di medici e infermieri regalate alla sanità pubblica e di un sistema di politica sanitaria che non ha fatto nulla per mettere in rete ospedali e territorio, anzi li ha messi in asimmetrica competizione.