Una vecchia conoscenza cuneese è stata l’ospite del Rotary Club Alba: don Serafino Chiesa, saluzzese, salesiano, missionario a Kami in Bolivia, la missione nata nel cuore delle Ande tra campesinos e minatori con i salesiani cuneesi. È stato ospite del ciclo di incontri “Pronti ad agire, insieme possiamo” realizzato in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano.
Dopo i saluti istituzionali portati dall’assessore Edoardo Fenocchio, che ha ricordato la sua permanenza a Kami, e le presentazioni della presidente del club Gaia Frunzio e la responsabile degli incontri Piera Arata, è iniziata la partecipata testimonianza di Don Serafino, presentato dal fratello Gino, responsabile dell’ufficio missionario della Diocesi di Alba. Don Serafino ha raccontato delle difficili condizioni della Bolivia, a partire da un governo instabile e antagonista agli aiuti, fino a alla bassissima vita media dei campesinos (contadini) e dei minatori.
La situazione degli abitanti delle Ande è infatti molto problematica, con poche possibilità di studio, lavori pericolosi e usuranti (soprattutto a livello polmonare) e condizioni femminili pessime, con violenza domestica all’ordine del giorno. In questa situazione così complicata, la missione salesiana si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita su diversi livelli: prima di tutto dalpunto di vista della formazione, facendo studiare come tecnici i ragazzi in modo da insegnare loro un buon lavoro; inoltre, ha recuperato alcune vecchie turbine (una di loro addirittura del 1902) per poter istituire un sistema efficiente di produzione di energia anche da rivendere (seppur a un prezzo molto basso, a causa dei limiti imposti dal governo), con il Progetto Centrale Idroelettrica. Questa centrale ha un salto di 163 metri e una portata di 2800 litri al secondo, in grado di generare fino a 4 Megawatt: si tratta del progetto più complesso e oneroso della missione. Importante è il Progetto Scuola che ha permesso di portare l’anno scolastico elementare da cinquanta giornate nel 1985 alle attuali duecento, attraverso un sistema di integrazioni al basso stipendio degli insegnanti; la missione fornisce inoltre sedie, banchi e infissi prodotti dalla loro scuola professionale di falegnameria. Questo ha portato in pochi anni al complessivo abbassamento dell’analfabetismo infantile. La missione ha creato il Progetto Internado, cioè un convitto per permettere ai figli più meritevoli dei campesinos di proseguire gli studi a Kami fino alle scuole superiori. Esistono anche dei progetti più strutturali, cioè il Progetto Strade (per evitare l’isolamento delle comunità più sperdute), il Progetto Acqua Potabile (che ha implicato la costruzione di oltre ottanta piccoli acquedotti per portare l’acqua potabile alle comunità contadine che ne erano prive, con la realizzazione di una grande fontana pubblica per ogni villaggio) e il Progetto Sanitario (nato con la costruzione di un ospedale a Kami, diffusione delle vaccinazioni e accessibilità alle cure mediche). Infine, la missione di Kami ha anche avviato un Progetto Comunicazione per diffondere informazioni di servizio e garantire una copertura giornalistica di avvenimenti locali, attraverso la “Radio Don Bosco di Kami”.