S’inaugura oggi, venerdì 6 dicembre alle ore 17 alla Sala del Collegio dei Geometri in via San Giovanni Bosco 7h la nuova mostra “Cesare Botto – Opere recenti”.
Un’esposizione sugli ultimi lavori di un prolifico artista cuneese come Botto che è anche uno dei più significativi del cuneese. A 85 anni continua a creare ed esporre con grande vivacità culturale e artistica cone le sue caratteristiche pennellate du un’arte astratta composta da linee sovrapposte di diverso spessore, con l’intento di trasmettere le emozioni istintive dell’uomo d’oggi. Ma a diferenza dei lavori degli anni passati dove alternava colori scuri e opachi, che rappresentano stati d’animo di malinconia, di tristezza e di rifiuto, a colori accesi e vivaci, che indicano speranza e voglia di vivere, oggi i colori sono più tenui e armoniosi quasi a sottilineare una più pacata e pacificata visione del mondo.
“Cesare compone e ricompone, riprende, interpreta e propone nuove modulazioni che hanno però una radice, un timbro, un ductus che lo accompagnano sin dalle sue prime sperimentazioni. – scrive il curatore Alessandro Abrate – Ora, in questi suoi ultimi lavori, con consapevolezza ma insieme con fare ludico, gli occhi sempre sgranati come quelli di un bimbo, vuole raccontare una sorta di liberazione da vincoli e sviluppi e un approdare a una più serena, pacata visione delle cose del mondo. Gli accenni ad un prima si possono comunque rintracciare, permangono, sottili, leggeri quasi sotto traccia, ma è un nuovo comporre che viene dispiegato. Un comporre che si allarga e fluttua come in uno spazio siderale, senza orizzonti, dove si avverte il dispiegarsi di una musica mentale, la musica delle sfere celesti?, fatta soprattutto di pause e silenzi importanti e di sospensioni. Tutto ciò si può interpretare come una forma di catarsi in cui anche il colore,ad olio, pulito, disteso, i passaggi, le velature suggeriscono un superamento, un ‘oltre’ che va a comporre un nuovo ordine teso ad un equilibrio soprattutto intimo e spirituale; un tentativo di superare o forse accantonare umani tormenti e angosce… Una ricerca che è, pur sempre, di armonia, di composizione calibrata caratterizzata da un equilibrio formale e concettuali giustapposizioni: è dunque una forma riconoscibile che si ripete, si rinnova e si evolve. E, se da un lato questa recente ricerca di Cesare è un approdo, dall’altro è da considerarsi un passaggio, anche una sosta o una attesa verso quell’altrove perseguito che è intima radice di un da sempre personale sentire”.
La mostra rimane aperta fino al 22 dicembre il venerd dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19.