Vengono celebrati nel pomeriggio di domani (giovedì 5 dicembre), alle 16 nella chiesa parrocchiale di Dronero, i funerali di Giovanni Isaia, deceduto all’età di 99 anni: era il più anziano ex partigiano dronerese. Si è spento all’istituto dove era ospite, le Opere Pie Droneresi, la mattina di mercoledì 4.
Era originario della borgata Foglienzane (Roccabruna), dove era nato il 5 novembre 1925; nel periodo della seconda guerra mondiale lavorava a Cuneo come panettiere, e nonostante il non obbligo di leva “salì” in montagna.
L’esperienza, però, non fu positiva e così, dopo l’8 settembre 1943, si unì ai partigiani (quelli della “Fissore”, la 104ª Brigata Garibaldi a Cartignano, distaccamento “Borriero”) e scelse per sé come nome di battaglia “Verné”.
Tanti gli episodi che Isaia ha raccontato nelle sue testimonianze, sia in occasione delle celebrazioni dedicate al 25 Aprile, sia per le iniziative nelle scuole del territorio, oltre a portare avanti il suo impegno nell’associazione partigiani del dronerese.
Proprio per il 25 Aprile, in molti ricordano lui e Bartolomeo Foi (per tutti “Trumlin”, deceduto nell’agosto scorso) presenti per portare le corone d’alloro al monumento alla Resistenza e ai suoi caduti, in piazza a Dronero.
Dopo la guerra, Isaia lavorò a lungo come poliziotto, nella “polizia partigiana” (che svolgeva i ruoli delle forze dell’ordine); contribuì anche a sgominare una banda di rapinatori che colpiva in Cuneo e dintori. Lavorò poi a Novara, Roma, Pistoia e ancora Novara, dove concluse la carriera.
Dal 2018 era ritornato a vivere in valle Maira; nel 2020 era rimasto vedovo della moglie Giorgina. Lascia la figlia Daniela, che per molti anni ha operato a Torino come magistrato.