Per ben sei volte i Carabinieri si erano recati a casa sua per verificare che stesse rispettando la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal tribunale di Torino, e in tutte queste occasioni W. E. K., giovane di origine marocchina, non si fece trovare a casa, nella frazione cuneese di Ronchi; per questo motivo ora il giovane è stato rinviato a giudizio con l’accusa di evasione. Le violazioni verbalizzate dalle forze dell’ordine riguardavano i giorni compresi fra il 4 e il 13 gennaio in diversi momenti del giornata; in tre occasioni i militari avevano trovato solo il padre dell’imputato preoccupato perché il figlio continuava a violare il provvedimento. “Avevamo fatto il controllo di notte e il padre ci disse che il figlio era uscito di casa nel pomeriggio e non era ancora tornato” ha riferito alla giudice uno dei Carabinieri. Tornati la mattina dopo, i Carabinieri si sentirono dire dal padre che il figlio non era ancora tornato: “Era scosso, ci disse che era andata anche la Polizia ma il figlio non era ancora tornato”. Il processo è stato rinviato al 30 settembre per raccogliere la deposizione del Carabiniere che eseguì il sesto controllo andato a vuoto e per la discussione.