Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera regionale Giulia Marro, cuneese, del Gruppo consiliare Avs – Sinistra Italiana Europa Verde Possibile Reti Civiche
“Posti in piedi in paradiso – Un lunedì mattina da pendolare”. Se il viaggio in treno di ieri fosse stato un film, Carlo Verdone lo avrebbe intitolato così. Da Cuneo verso Torino due treni cancellati nella fascia con maggiore affluenza di pendolari lavoratori e studenti. Quello annunciato accumula ritardi col passare del tempo. E io continuavo a sperare di non perdermi la commissione sanità in cui sarebbe stato presentato il piano di edilizia ospedaliera. Cosa fare? Prendere la macchina? Aspettare? Sperare?
Nel vuoto cosmico della piccola stazione in cui mi trovavo, grazie al gruppo Facebook di pendolari apprendo ciò che è avvenuto: un problema al software dell’infrastruttura, che ha bloccato una linea per errore e ha portato ad un disagio che ha interessato vari treni a seguire.
Mi sono tornate in mente le numerose domande poste ai referenti Trenitalia e Rfi nella commissione trasporti un paio di settimane fa, e intanto mi chiedevo quando sarebbe stata calendarizzata la seconda. Fa un po’ sorridere dopo un’ora passata come una sardina sul vagone verso Torino ricordare la fierezza con cui è stato spiegato che i nuovi treni progettati avrebbero avuto i ganci per appendere correttamente le giacche. Un particolare che pare un po’ inutile di fronte a così tanto disagio.
Ad un certo punto una voce all’altoparlante ha spiegato che “a causa di disagi della linea nella tratta Racconigi-Carmagnola” i treni avrebbero subito ritardi. Nella giornata mi sono arrivati parecchi messaggi di critica verso questa pochezza comunicativa. “Quello che segnalo è l’assoluta mancanza di comunicazione a Fossano una volta scesi dal treno” mi ha scritto un passeggero del treno di stamane. “Si deve fare qualcosa. E poi un treno diretto in aeroporto…nessun messaggio in inglese, così come nessun avviso audio sulle prossime fermate, insomma queste cose credo si possano migliorare senza tante risorse”. Nemmeno la decenza di spiegare cosa stava accadendo, ai pendolari e ai turisti con cui ci vantiamo delle nostre eccellenze.
Consiglio ai membri della giunta qualche viaggio in treno per rendersi conto della situazione. Magari questo li convincerà dell’indifferibilità di una soluzione a questo gigantesco problema.