Un innovativo pace-maker del peso di poco più di due grammi e con una lunga longevità (fino a 25 anni) è stato impiantato al Santissima Annunziata di Savigliano presso la Struttura Complessa di Cardiologia diretta da Michele de Benedictis. L’intervento è stato eseguito dal direttore insieme alla sua équipe di Elettrofisiologia composta da Aldo Coppolino, Gisella Rita Amoroso e Letizia Valeri.
Con la stimolazione senza fili viene ridotto drasticamente il pericolo di infezioni del device (determinato appunto dall’assenza degli elettrocateteri) e dei rischi connessi che potrebbero determinare gravi conseguenze, anche fatali, per il paziente. Tale strumento trova applicazione in particolari categorie specifiche di pazienti che saranno selezionate in base alle loro specifiche caratteristiche cliniche ed alle evidenze scientifiche vigenti in materia.
Importante la collaborazione con la Cardiologia di Mondovì diretta da Mauro Feola.
Il nuovo dispositivo è rappresentato da un unico componente di piccole dimensioni rilasciato nel ventricolo destro attraverso un sistema di supporto che viene inserito dall’inguine e che, attraverso il sistema venoso, accompagna il pace-maker fino all’apice del ventricolo stesso. Il fissaggio al tessuto cardiaco avviene attraverso una vite esposta che viene avanzata, per mezzo di un sistema molto preciso e performante, all’interno del tessuto cardiaco. Dopo la sua fissazione il pace-maker viene rilasciato; l’introduttore, che ne ha permesso l’inserimento fino al cuore viene estratto. Il dispositivo è così in grado di funzionare senza dare alcun segno esteriore della sua presenza.
Entro pochi mesi sarà disponibile un secondo componente che potrà essere abbandonato in atrio destro e potrà interagire con la componente in ventricolo destro, rendendo possibile una stimolazione atrio-ventricolare e costituendo così in primo pace-maker bicamerale leadless.