Il taglio del nastro della nuova Pet-Ct “Omni Legend 32” donata dalla Fondazione Ospedale Cuneo al Santa Croce e Carle è stato tagliato nella chiesa dei Gesuiti. È qui che si sono succeduti gli interventi per presentare non solo un macchinario eccezionale per la sanità pubblica ma anche un progetto e un processo di coinvolgimento di una comunità ampia che ha portato al successo della raccolta fondi promossi dalla Fondazione Ospedale. 609 donatori hanno permesso tutto ciò dai grandi don tori, Intesa, Fondazione, Banche, ai piccoli i tanti cuneesi che hanno donato.
“Noi facciamo i fatti e se si fanno insieme tutto si può fare. Basta scorrere le date del progetto e si capisce che questo è un miracolo, un esempio incredibile di cosa può fare il lavoro di squadra” così ha detto la presidente della Fondazione Silvia Merlo.
Per la sindaca Patrizia Manassero la testimonianza di quello che sa fare Cuneo, mentre per il presidente della Regione Alberto Cirio è un traguardo eccezionale “per il nostro ospedale, dico nostro anche di noi albesi perché Cuneo è riferimento hub di tutti”. Poi spetta a Cirio confermare che ora si può pensare al nuovo ospedale di Cuneo e che “ci sono 20.554.000 euro tra fondi regionali e statali a disposizione di Tranchida per il bando di progettazione”.
E il direttore generale del Santa Croce Livio Tranchida mentre ringrazia tutti per il traguardo non si ferma: “Dateci i soldi veri e noi facciamo l’ospedale nuovo. Il territorio ha il dovere di avere un nuovo ospedale e dipende da quanti i cuneesi saranno uniti. Siamo tra in migliori ospedali d’Italia e l’eccezionalità sta nel fatto anche che siamo in una piccola città, ma siamo anche tar id eu ospedali, l’altro è Firenze, più antichi d’Italia. La tecnologia fa tanto, il nuovo ospedale anche e sono necessari ma non sono cose sufficienti bisogna saper ascoltare e comunicare puntare su umanizzazione che solo il personale sa dare. Riceviamo un dono importante che da solo non fa nulla ma il valore vero è come noi lo utilizzeremo. Siamo l’unico ospedale in Italia ad avere tutti i macchinari PNRR già attivi e funzionanti ma è il personale che fa funzionare tutto. Nello stato di fragilità con cui riceviamo i pazienti una parola vale come una cura”.
E ancora sulla Pet Tranchida conferma che è già in rodaggio e che le “agende sono aperte già dalla terza settimana di dicembre”.
A con fermare l’eccezionalità dell’ospedale di Cuneo sono di due ex ministri presenti a Cuneo per l’inaugurazione, entrambi medici di medicina nucleare. Per Maria Cristina Messa, già ministra dell’Università e della Ricerca del governo Draghi, dicente a Milano: “L’ospedale di Cuneo è da sempre riferimento di ricerca a livello nazionale in medicina nucleare e ematologia. La ricerca si fa qui da sempre e ora con questo macchinario ancora di più e qui lo sviluppo a cui tutto il Paese guarda”. E a ribadirlo l’ex ministro alla sanità il garessino Ferruccio Fazio pioniere in Italia sulla medicina nucleare: “Cuneo è uno degli ospedali più valutati in Italia. Ma dobbiamo fare tutti qualcosa. La sanità per funzionare deve essere circolare, deve partire dal territorio arrivare all’ospedale e tornare al territorio ma se il territorio non funziona neppure con questi macchinari riusciremo ad abbattere le liste di attesa”.
A chiudere la nuova sfida lanciata da Silvia Merlo: “La parola chiave è la ricerca, lo abbiamo sentito più volte, ora investiamo nei giovani e nel domani. Il prossimo progetto, il Tomasini Campus è la nostra nuova missione per questa città e pie questa provincia che ha un ospedale di eccellenza. Chiedo supporto per il progetto prossimo e lo chiedo da subito tutti. I miracoli sono possibili se si lavora insieme”.