In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’amministrazione comunale di Borgo San Dalmazzo ha organizzato, lunedì 25 novembre, un momento simbolico: assessori e consiglieri, dipendenti comunali, rappresentanti delle associazioni e della società civile, Forze dell’Ordine e studenti dell’Istituto Comprensivo “Grandis” si sono raccolti presso le due “panchine rosse” di piazza Liberazione (una terza “panchina rossa” è presente al Parco del Tesoriere), realizzate dalle artiste Chiara Oggero, prematuramente scomparsa, e Monica Sepe. Proprio Monica Sepe, insieme alla figlia Francesca Piccardoni, ha curato nei giorni scorsi un intervento di manutenzione straordinaria e restauro: le due artiste hanno anche donato al Comune due opere, ora esposte nell’atrio degli uffici del Servizio Assistenza.
Durante l’incontro è stato ascoltato l’audiomessaggio della borgarina Eva Garelli, operatrice antiviolenza della cooperativa sociale Fiordaliso che dal 3 ottobre scorso ha intrapreso un cammino da Cuneo a Roma (oltre 900 km) per sostenere la realizzazione di una nuova casa protetta per donne e minori vittime di violenza in provincia di Cuneo.
È stata poi letta “Finding Freedom” di Wadia Samadi, scrittrice ed economista afghana, membro delle Free Women Writers, blog dove racconta le storie delle donne afghane. Il comandante della Stazione Carabinieri, luogotenente Antonio Sollazzo, ha sottolineato il valore della parola “rispetto” in ogni aspetto della vita.
“Secondo l’OMS, l’Organizzazione Sanitaria Mondiale, l’abuso fisico e sessuale colpisce un terzo delle donne nel mondo – commenta la sindaca, Roberta Robbione -. Nel 2024 in Italia sono stati compiuti 99 femminicidi e le richieste di aiuto al numero antiviolenza 1522 sono cresciute di oltre il 50%. La violenza sulle donne ha le sue radici nella disparità tra i sessi, mantenuta da una cultura che tollera e giustifica la violenza di genere e non la riconosce come un problema. I codici rossi su Borgo stanno aumentando; cerchiamo di comprendere i segni di rapporti tossici e segnaliamo, segnaliamo, segnaliamo. Mi rivolgo a tutte le donne: non siete sole, vi aiuteremo”.