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Lunedì 23 dicembre 2024

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Tra le silenziose colline delle Langhe 

La solitudine rende opachi gli sguardi e mina le relazioni

La Guida - Tra le silenziose colline delle Langhe 

Immergendosi nelle Langhe di Fenoglio è difficile affrancarsi dal suo sguardo. Ci si ritrova dentro anche Franco Testore nonostante il suo stile, decisamente più leggero, sia lontano dallo scrittore langarolo.

Con lui condivide l’ambiente, persino qualche sfumatura di fondo dei personaggi, anche se poi l’approccio risulta segnato da una certa disinvoltura che non disdegna il sorriso allorché tratteggia, con profondo rispetto sia chiaro, la vita di paese.

Il piccolo grappolo di case si chiama Borgoriondo cresciuto “attorcigliato intorno a un castello ormai diroccato e a una chiesa barocca di mattoni rossi, come ce ne sono tante, in Piemonte”.

L’ambiente è quello delle colline “rattoppate di vigne e campi di granoturco”. Una descrizione dimessa come del resto senza impennate è la vita che si svolge tra quelle strade solitarie.

Lì il maresciallo Scarcella ha trovato dimora e lavoro, come carabiniere, certo, ma all’occorrenza non si è tirato indietro per soddisfare il bisogno di trovare moglie a tanti giovani contadini. È per questo si è trovato a fare il bacialé, il combina matrimoni, mettendo in contatto quei giovani con ragazze del suo paese in Calabria.

Usanza diffusa che àncora il romanzo a un periodo storico, dando con discrezione uno spessore alla storia di Pasquale.

Lui non è stato fortunato in questo matrimonio combinato. La sua cocciutaggine, il suo carattere scontroso insieme alle dicerie di paese hanno fatto il resto.

Pasquale scompare e Scarcella si mette a cercarlo. È il suo sguardo a guidare nello scoprire uno ad uno i volti del paese tutti segnati da una certa malinconica solitudine aggrappata al lavoro, scossa da pregiudizi, caratterizzata da rozzo maschilismo, esorcizzata sul tavolo del caffè di paese. “Nella malora uno è sempre solo”: l’esplicito omaggio a Fenoglio penetra i volti, nonostante si cerchi sempre di nascondere questa solitudine “magonata”.

L’autore sa tenere a freno il dramma pur lasciandolo intuire. In questo modo il romanzo risulta un mosaico di personaggi che, come in ogni paese, esprimono solidarietà mista a gelosa riservatezza, umanità unita a impietosi giudizi, perché ognuno ha la sua versione della storia da raccontare.

Il Bacialè

di Franco Testore

Editrice ArabaFenice

euro 16

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