A Racconigi sono state portate 25 cicogne dalla Bulgaria, per essere curate. Sono state portate nella città della Granda dopo aver viaggiato su un furgone per 1.800 chilometri, dalla località bulgara di Stara Zagora – dove erano state recuperate ferite – alla cascina Stramiano, sede della clinica per cicogne più famosa in Italia. Domani (domenica 24 novembre) questo patto di solidarietà tra due centri di recupero si concretizzerà in un “gemellaggio” nel segno della tutela alla biodiversità tra Racconigi e Stara Zagora, tenuto a battesimo dall’assessore regionale alle aree protette Marco Gallo, che sottolinea: “Un bell’esempio di collaborazione in difesa della natura. È un riconoscimento al prezioso lavoro che Bruno Vaschetti ha cominciato 40 anni fa per reintrodurre la cicogna, facendo di Racconigi la capitale. Un impegno importante anche per la salvaguardia della biodiversità cui la Regione ha contribuito finanziando la creazione di zone umide per la sosta degli uccelli migratori. Mi pare importante sottolineare come Racconigi rappresenti un modello su come si possa costruire qualcosa di importante in un’area protetta grazie allo spirito di iniziativa”.
Due anni fa un gruppo di volontari bulgari ha fatto tappa nell’oasi cuneese per approfondire come vengano curati gli animali feriti. Due mesi fa i responsabili di “Green Balkans” hanno lanciato l’appello al Centro cicogne di Racconigi, fondato 40 anni fa da Bruno Vaschetti. Chiedevano, i responsabili di “Green Balkans”, di poter dirottare nel Cuneese 25 cicogne che avevano raccolto ferite in Bulgaria e che ora sono ospitati in attesa dei test diagnostici. Poi finiranno nell’oasi con le altre cicogne che come loro non sono più in grado di volare ma continuano a riprodursi grazie al lavoro di Bruno Vaschetti che nel 1985 aveva aperto il centro con l’obiettivo di reintrodurre la cicogna bianca, specie estinta dall’Italia come nidificante dal Settecento. Oggi, grazie al prezioso lavoro in collaborazione con la Lipu, le cicogne che scelgono Racconigi per riprodursi sono almeno 140. Negli anni, grazie anche al supporto della Regione e del Parco del Monviso, il Centro cicogne ha allargato il campo d’intervento agli anatidi, creando una struttura ad hoc per la protezione di anatre e cigni rari (immagine di repertorio).