Nel giorno in cui il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annuciato l’apertura del Tunnel di Tenda “a brevissimo”, arriva un nuovo colpo di scena.
Il Tar del Piemonte ha infatti confermato l’interdittiva antimafia alla Cogefa, colosso delle infrastrutture che fa parte del Consorzio Edilmaco al lavoro nel cantiere sopra Limone, lo stesso Tribunale che lo scorso 21 ottobre aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata dalla società.
I giudici amministrativi che un mese fa avevano accettato il ricorso di Cogefa ritenendo i fatti imputati alla società “troppo risalenti nel tempo” e imputabili a “persone decedute da oltre 15 anni” hanno ribaltato la sentenza.
Citando a supporto due sentenze del Tar della Campania, i giudici hanno affermato che la Prefettura “ha correttamente seguito i principi ben noti dell’informativa antimafia” valutata “secondo un ragionamento induttivo, di tipo probabilistico, che non richiede di attingere un livello di certezza oltre ogni ragionevole dubbio” e che quindi “sono sufficienti anche situazioni indiziarie”. Inoltre, i giudici hanno ritenuto che l’istanza cautelare della Cogefa “sia sprovvista del requisito del fumus boni iuris essenziale”, cioè del ragionevole dubbio, per il suo accoglimento.
L’idenza pubblica è fissata per il 29 aprile 2025.