Martedì mattina, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sulla scrivania troverà ad attenderlo perlomeno un quindicina di plichi sigillati. Conterranno le candidature – il cui termine è scaduto allo scoccare della mezzanotte della sera prima – alla presidenza di una dei dieci Enti di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie: l’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi reali, quello delle aree protette delle Alpi Marittime, quello delle aree protette dell’Appennino piemontese, quello delle aree protette del Po piemontese, quello del Parco paleontologico astigiano, quello delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, quello delle aree protette della Valle Sesia, quello della aree protette dell’Ossola – naturalmente quello delle aree protette del Monviso.
Naturalmente la nomina più attesa in tutto il saluzzese, dove sembrerebbe essere riemersa una rissosità politica di vecchia data. Da quel momento il presidente della Giunta regionale, in applicazione dell’articolo 14 di una specifica legge regionale, dovrà procedere alla nomina dei presidenti dei consigli, avendo ben chiaro in mente che questi debba incarnare “comprovata competenza”, essere nominato “nel rispetto del criterio della rappresentatività territoriale”. Il nuovo presidente percepirà annualmente un’indennità di carica lorda pari ad un sesto dell’indennità annuale lorda spettante ai consiglieri regionali”: 10 mila euro più le spese di trasferta sostenute per partecipare alle seduta del Consiglio.
Nomi in pista. Tanti. Tantissimi. Per ora il Parco del Monviso è guidato da Dario Miretti, dato da tutti, almeno sul territorio, fuori dai giochi . Ma le sorprese sono sempre in agguato dietro l’angolo.