Dopo aver subito un furto all’interno della sua villetta di Madonna dell’Olmo era stato anche denunciato per violazione di domicilio da uno dei tre indagati. Protagonista sfortunato dell’intera vicenda, che si era verificata a maggio 2022, è il calciatore cuneese Lys Gomis, cresciuto nella giovanili del Torino. Nel processo che lo vede parte offesa vittima di furto in abitazione, il 35enne calciatore aveva riferito di aver scoperto del furto grazie a un amico che gli aveva mostrato l’annuncio di vendita di una bicicletta identica alla sua su un sito Internet; insospettito della coincidenza l’uomo era andato alla villetta in fase di ristrutturazione scoprendo che ladri si erano introdotti rubando anche un televisore, un frigorifero, un tavolo con le sedie e un cellulare. Quest’ultimo oggetto venne ritrovato poco dopo, non appena il giovane che lo aveva acquistato da M. A. lo mise in funzione. In aula il giovane, che era stato indagato e poi assolto, aveva raccontato di averlo acquistato con tutta la scatola da M. A. il quale gli aveva detto di averlo ricevuto in regalo proprio da Lys Gomis. Degli altri oggetti invece si persero le tracce e fu proprio nel tentativo di rientrarne in possesso, che l’ex portiere del Torino si introdusse in casa di M. A. I due avrebbero avuto una discussione e una breve colluttazione e niente più, sufficiente però per indurre M. A., indagato nel frattempo per il furto, a sporgere denuncia per violazione di domicilio. Al processo però M. A. non si è mai presentato a testimoniare e dopo vari e inutili tentativi degli inquirenti di rintracciarlo, il processo si è concluso con una richiesta di assoluzione da parte del pubblico ministero per difetto di querela, cui si è associata anche la difesa, e che è stata accolta dal giudice. Lys Gomis invece tornerà a vestire i panni della parte offesa nella prossima udienza del 20 marzo nel processo per furto di cui è chiamato a rispondere M. A. Insieme a lui sono accusate di favoreggiamento altre due persone, C. S. e C. F. L., quest’ultimo accusato anche della ricettazione della bicicletta con tentata estorsione; secondo l’accusa avrebbe offerto la restituzione della bici in cambio di mille euro.