L’albero del Tenerè era l’albero più isolato al mondo. Cresciuto, non si sa bene come, nel deserto del Tenerè (Sahara centromeridionale), era il simbolo della natura che vince le avversità di un ambiente ostile. Tutto ciò fino al 1973, quando il povero albero venne abbattuto da un camionista libico (pare, ubriaco), che riuscì a centrarlo nonostante fosse, praticamente, l’unica cosa esistente nel raggio di centinaia di chilometri. La vicenda, eclatante e paradossale, non deve far dimenticare che, sotto il profilo dell’efficienza causale, sulla desertificazione dell’area, l’abbattimento dell’ultimo albero rimasto non ha avuto effetti maggiori rispetto al venir meno del penultimo, del terzultimo o degli altri alberi.
Il dito puntato contro il poco accorto camionista libico avrebbe dovuto, infatti, essere puntato
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