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Lunedì 4 novembre 2024

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Il valore del cibo naturale, tradizione italiana che tutto il mondo ci invidia

La qualità del vero cibo made in Italy a tavola si lega indissolubilmente alla dieta mediterranea

La Guida - Il valore del cibo naturale, tradizione  italiana che tutto il mondo ci invidia

Negli ultimi decenni il cibo è stato al centro di una rilevante trasformazione che oggi consente di distillare in questa parola una serie di significati e valori.
Oggi il cibo non riveste solo una funzione meramente nutritiva, come spesso accadeva in passato per la maggior parte della popolazione a eccezione di nicchie ristrette, ma si è arricchito di una serie di funzioni e valenze. Tra queste, quella identitaria, sociale, culturale e territoriale che è possibile apprezzare nel semplice atto della scelta e del consumo di cibo.
Non secondaria anche la funzione ambientale con un’attenzione crescente anche all’impatto sugli ecosistemi associati alla sua produzione e consumo.
In questa evoluzione, l’Italia rappresenta il Paese che più di altri esprime i valori del cibo con una tradizione enogastronomica invidiata in tutto il mondo, incardinata sui valori della distintività.
La qualità del vero cibo Made in Italy a tavola si lega indissolubilmente alla Dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal 2010.
Un modello alimentare che ha garantito agli italiani valori record di longevità e che si è affermata a livello planetario tanto da classificarsi come migliore dieta al mondo del 2023 sulla base del Best Diets Ranking elaborato da U.S. News & World Report.
I dettami della Dieta mediterranea prendono forma nella nota piramide alimentare, articolata in vari livelli in cui, insieme allo stile di vita, alle abitudini alimentari sane e alla convivialità, sono introdotti il concetto di porzione e di regolarità di consumo al fine di posizionare i diversi alimenti in funzione del valore nutrizionale. Fondamentali sono il rispetto della biodiversità e della stagionalità, il consumo di prodotti tradizionali e locali.
Come emerge nel Rapporto 2023 realizzato dalla Fondazione Aletheia con il contributo del Centro Studi Divulga, le minacce che insidiano modelli sani come la Dieta mediterranea sono molteplici.
Tra questi ci sono i cibi “ultra-processati” che negli ultimi anni sono stati oggetto di una rapida ascesa.
Si tratta di prodotti manipolati attraverso una molteplicità di processi e tecnologie e con l’aggiunta di dolcificanti di sintesi, agenti aromatizzanti, addensanti, coloranti, sostanze strutturanti e altro ancora. Tra i principali additivi utilizzati, gomme, oli idrogenati, emulsionanti, coloranti e acidificanti di sintesi con il fine ultimo di trasformare il cibo rendendolo un prodotto costruito con il sapore e la consistenza desiderate.
L’impatto sulla salute e sulla spesa sanitaria è pesante, con l’aumento di malattie cardiovascolari, obesità e diabete, ma non vanno sottovalutati neppure i riflessi sul fronte sociale. Infatti, attraverso la fruizione istantanea e celere di “cibo spazzatura” e dei cibi ultra-processati, il ruolo conviviale del cibo assume una posizione del tutto secondaria e gli alimenti si riducono a mero bisogno fisiologico.
La Dieta mediterranea, invece, esalta il cibo come uno strumento di relazione sociale, un rituale al centro di pratiche sociali e celebrazioni. E grazie al legame con il territorio, la stagionalità e la biodiversità, permette di diffondere una maggiore consapevolezza e responsabilità alimentare.

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