Giovedì 7 novembre, alle 18, verrà presentato, presso il salone del settimanale La Guida in via Bono 5, l’ospedale “Henintsoa” (Madagascar).
È un ospedale fondato a inizio 2000 da padre Emilio Cento, gesuita cuneese che gli ha voluto dare un nome (in malgascio significa “Colmo di bene”) beneaugurante, in netto contrasto con la situazione di miseria in cui nasceva. Vi opera la congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, suore malgasce formatesi quasi tutte nella professione a Roma, e può contare sull’aiuto alla gestione e sull’appoggio economico dell’associazione valdostana di solidarietà e fratellanza con il Madagascar, onlus che ha sede a Pont Saint Martin, con la quale l’associazione degli ex alunni del collegio San Tomaso di Cuneo ha iniziato a collaborare da qualche anno, impegnandosi a pagare lo stipendio annuale di un medico (una media di 600 euro mensili, 7.200 all’anno). Ma le spese da sostenere sono tante: molti pazienti vivono in condizioni di povertà e non riescono a saldare il conto, poi ci sono le spese di funzionamento e gli stipendi del personale medico e paramedico. Se prima della pandemia molti medici volontari si recavano a turno a Vohipeno garantendo la medicina d’urgenza, il servizio chirurgico e l’assistenza al parto, dopo il Covid questo aiuto esterno è venuto meno e sono state necessarie nuove assunzioni.
Scopo della serata, organizzata dagli ex alunni del San Tomaso, è quello di presentare la loro iniziativa a favore dell’ospedale di Vohipeno per ampliare, se possibile, la collaborazione e l’aiuto. Vi parteciperanno alcuni medici cuneesi che sono stati volontari in Madagascar e la suora malgascia che ha contribuito con il cuneese padre Cento a fondare l’ospedale “Henintsoa”. Per informazioni: 366.1144652 (padre Cesare Giraudo) o 335.6875934 (Stefano Bergesio).