Che volesse essere un gesto di apertura e condivisione verso la minoranza o che fosse un tranello, come è stato interpretato, la discussione della mozione di indirizzo su palazzo Chiodo è andata diversamente dalle attese. Alla fine la maggioranza ha portato a casa l’approvazione della sua mozione ma, ironia della sorte, con i voti contrari di quella minoranza che voleva coinvolgere nel processo decisionale e che invece si è sentita un po’ raggirata e strumentalizzata.
Ad accendere la discussione la mozione di indirizzo, presentata dalla maggioranza al completo, che propone di aprire una discussione all’interno del consiglio comunale e delle commissioni per trovare una destinazione condivisa per l’utilizzo dei 2,4 milioni di euro che il Comune incasserà dalla vendita di Palazzo Chiodo, lo storico edificio tra via Savigliano, Cacciatori delle Alpi e Chiusa Pesio che, dopo anni di attesa e un primo tentativo di asta andato a vuoto, è stato acquistato dall’imprenditore fossanese Gianpaolo Olivero, titolare della Olivero srl.
Una storia travagliata quello di Palazzo Della Chiesa-Chiodo, che era stato acquistato dal Comune nel 2006, quando aveva fatto valere il suo diritto di prelazione sull’immobile, per 2,4 milioni di euro, con la suggestione di utilizzarlo per ospitare la nuova biblioteca, ma che poi aveva dovuto abbandonare l’idea a causa di una serie di limiti strutturali. L’edificio, che richiedeva ingenti risorse per il recupero, versava ormai da tempo in stato di degrado e il Comune aveva deciso di rimetterlo in vendita. Ora, recuperati i 2,4 milioni che era costato, la maggioranza propone un percorso partecipato per individuare uno o più progetti su cui investire i proventi della vendita.
“Palazzo Chiodo, che negli ultimi anni ha vissuto una sorta di abbandono e decadimento, è all’interno del centro storico rivitalizzato ed è un tassello importante da recuperare – ha detto Luca Paschiero (Cuneo Civica), illustrando l’ordine del giorno -. Non avendo potuto utilizzarlo per i fini che si erano immaginati, si è cercato qualcuno che avesse voglia di recuperarlo ed ora ha una nuova proprietà, con la firma del contratto che avverrà a novembre. Crediamo che un’entrata di così ampio respiro ci imponga la responsabilità di usare queste risorse nel modo più concertato e intelligente possibile. Per questo chiediamo ne venga discussa la destinazione, perché non vada sprecata o utilizzata per scopi non condivisi”.
Una richiesta che è apparsa insolita alla minoranza e che qualcuno ha definito “sfacciata”. “Abbiamo fatto interpellanze e richieste di ogni tipo su quel palazzo: è stato lasciato cadere nel degrado e ora ci sentiamo dire anche che c’è il rischio che questi soldi vadano sprecati? Mi sembra assurdo: quel palazzo poteva essere valorizzato, invece lo diamo via e ora dobbiamo trovare il modo di spendere i soldi” ha detto Nello Fierro (Beni Comuni).
Gli ha fatto eco Beppe Lauria: “Trovo questa posizione politica sfacciata. Quando acquistammo palazzo Chiodo fummo d’accordo, avrebbe avuto molto più senso coinvolgerci in un percorso decisionale prima. Quando mai ci avete coinvolto. Ora su questo ci coinvolgete? Diteci chiaramente cosa volete fare piuttosto: lo sapete già, ma fate il gioco delle tre carte per prendere in giro la città”.
Sulla stessa linea Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Trovo questa mozione inopportuna. Abbiamo fatto più volte discussioni su palazzo Chiodo: sapete come la pensiamo e che eravamo contrari alla vendita, ora ci chiedete cosa farne dei soldi ricavati. Inoltre questa mozione è tecnicamente sbagliata perché quei denari in questo momento sono già impegnati sul bilancio a copertura di altre spese, per 1,9 milioni, quindi di cosa discutiamo? Vi consiglio di ritirare la mozione, noi non voteremo. E poi: qual è il senso politico di questa mozione? Avete paura che, se si potessero spendere, questi soldi sarebbero spesi male dalla vostra stessa maggioranza?”.
A chiarire la questione disponibilità delle risorse l’assessore al bilancio Valter Fantino: “L’impianto di copertura attuale prevede che la realizzazione del parcheggio del Campidoglio trovi copertura con ricavi da vendite immobiliare, ma può essere qualsiasi tipo di vendita. Poi è evidente che possiamo cambiare copertura, rinvenendo denaro da altre situazioni e facendo una variazione di bilancio, come si fa spesso”.
A difendere la buona fede della proposta di mozione della maggioranza anche Ettore Grosso. “Centro per Cuneo sostiene questa mozione. La nostra comunità ha bisogno di un confronto ampio e costruttivo per definire quali progetti abbiano bisogno di finanziamento e vorremmo coinvolgere attivamente i cittadini in questo, attraverso un percorso condiviso per avere un parere e dare una risposta a bisogni concreti. Un esempio che mi viene in mente sono i servizi igienici pubblici a cui tengo particolarmente”.
“Non ci interpellate mai: questa volta l’avete fatto perché speravate abboccassimo al vostro amo. Non prendeteci per imbecilli” ha detto Mavy Civallero (Siamo Cuneo). “Una carnevalata” l’ha definita Franco Civallero (Forza Italia).
Alla fine la mozione è stata approvata con 19 voti favorevoli e 9 contrari.