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Domenica 22 dicembre 2024

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Il Comune di Alba esce definitivamente dalla società Egea

Finisce così una storia quasi trentennale, il Comune di fatto lascia le sue quote e ha bisogno di una variazione di bilancio di oltre 2 milioni e 300 mila euro per farlo

Alba

La Guida - Il Comune di Alba esce definitivamente dalla società Egea

Il Comune di Alba sceglie all’unanimità di uscire dalla società Egea, la multiservizi pubblico-privata che gestiva servizi di distribuzione del gas metano, teleriscaldamento, raccolta rifiuti, igiene urbana e ciclo idrico. Non dalla nuova azienda salvata e partecipata da Iren ma da ciò che resta del gruppo della famiglia Carini. Finisce così una storia quasi trentennale, il Comune di fatto lascia le sue quote e ha bisogno di una variazione di bilancio di oltre 2 milioni e 300 mila euro per farlo.
Si chiude una vicenda che ha visto la società Egea Spa aver seguito una procedura di composizione negoziata per fronteggiare la complessa crisi economica e finanziaria,  con un piano di risanamento e accordi di ristrutturazione con i creditori, che hanno implicato un cambiamento della stessa. La società non svolge più un servizio di interesse generale nei servizi rete, inerenti la distribuzione del gas metano, il teleriscaldamento e la gestione del servizio idrico, tutte attività passate alla neonata Egea Holding, società di proprietà del Gruppo Iren di cui il Comune di Alba non ha alcuna quota.

“La società Egea S.p.A., – dice la nota mandata dal Comune di Alba dopo il voto in cosniglio del 30 ottobre – dopo aver avuto accesso nel corso del 2023 a specifica procedura di composizione negoziata per fronteggiare la complessa crisi economica e finanziaria, ha approvato e attuato nel corso del 2024 il relativo Piano di Risanamento economico-finanziario per il periodo 2023-2028, conseguente gli Accordi di Ristrutturazione omologati dal Tribunale, a soddisfacimento degli accordi con i creditori, che hanno implicato un cambiamento della stessa. Questa complessa e articolata operazione ha comportato la cessione dell’intera azienda che originariamente faceva capo ad Egea S.p.A., a società posta sotto il controllo di fatto di altri soggetti. Si rileva quindi una modifica sostanziale dell’oggetto sociale che da un lato rende non più strategica la partecipazione e dall’altro legittima la dismissione della partecipazione mediante il diritto di recesso. A partire dall’anno 2024, infatti, la società non svolge più un servizio di interesse generale nei servizi rete, inerenti la distribuzione del gas metano, il teleriscaldamento e la gestione del servizio idrico (attività passate alla neonata Egea Holding, società di proprietà del Gruppo Iren di cui il Comune di Alba non ha alcuna quota) e la partecipazione non può più ritenersi strategica ai fini di legge. Inoltre, durante il Consiglio è stata approvata una variazione di bilancio pari a 2.301.134,45 euro. Come sopra evidenziato la società in oggetto versa in situazioni economico-finanziarie tali da determinare effetti per l’Ente che deve iscrivere in bilancio gli accantonamenti, necessari per descrivere l’accaduto in contabilità. La somma equivale al 5,18% (quote del Comune in Egea S.p.A) della riduzione del valore del capitale sociale della società”.

In merito all’esercizio del diritto di recesso, il Sindaco Alberto Gatto e l’Assessore al Bilancio e programmazione economica Luigi Garassino hanno dichiarato: “È una decisione importante che abbiamo preso dopo un intenso periodo di studio e approfondimento. La vicenda Egea è ormai nota a tutti, con questo Consiglio comunale e con il recesso, finirà la partecipazione del Comune di Alba in Egea S.p.a. Il motivo alla base di questa scelta risiede nella non strategicità di Egea visto il contesto completamente mutato rispetto al pre crisi. Oggi il Comune ha quote soltanto in Egea S.p.A. che però non è più la titolare di alcuno dei servizi storicamente erogati. Dopo 27 anni dunque finisce questa partnership”.
Infine, Sindaco e Assessore hanno spiegato la scelta di prevedere un accantonamento di bilancio: “Una parte ulteriore dello studio ha riguardato la possibilità che gli enti pubblici, in caso di esercizio negativo delle partecipate, debbano accantonare una quota proporzionata alle perdite della società in rapporto alle quote in possesso dell’ente. Non emergendo una chiara ed univoca interpretazione della giurisprudenza, abbiamo deciso in via prudenziale di accantonare 2,3 milioni di euro dal nostro bilancio, considerando i risultati negativi di esercizio di Egea S.p.A 2022 e 2023. Si tratta di unamanovra prudenziale al fine di tutelare il Comune e garantire la piena operatività dell’Ente nell’esercizio 2025. Infatti non spetta e non spetterà mai al Comune l’onere di coprire i debiti. La dichiarazione di recesso è stata già inviata e, una volta formalizzato, l’accantonamento sarà liberato e potrà essere investito sulla città”.
Concludono Gatto e Garassino: “In vicende come quella di Egea a far da padrone della scena è senza dubbio la complessità. Per questo motivo, per tutelare al meglio l’Istituzione che rappresentiamo e per esteso tutti i cittadini, abbiamo deciso di agire seguendo tre principi fondamentali, prudenza, trasparenza e tempestività. La prudenza, affidandoci al parere di esperti consulenti esterni e dei tecnici dei nostri uffici. E la trasparenza nel comunicare in primis con la minoranza, che ringraziamo per la fattiva collaborazione, e le Amministrazioni del territorio coinvolte, e poi con tutte le cittadine e i cittadini. La tempestività, per dare risposta immediata ed efficace alle criticità. Il Comune continuerà ad agire nell’interesse esclusivo dei cittadini, lavorando affinché continuino ad essere erogati tutti i servizi essenziali. Al contempo, continueremo a seguire con attenzione l’evolversi della situazione giudiziaria, con piena fiducia negli organi di giustizia”.

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