Servono almeno 50 milioni di euro per contrastare l’emergenza della peste suina africana che sta minacciando un settore strategico dell’agroalimentare italiano. E’ l’appello lanciato da Coldiretti in un momento di grave crisi per la zootecnia italiana. La peste suina africana assedia il nord Italia, infatti, le regioni più colpite sono il Piemonte, la Liguria, l’Emilia Romagna e la Lombardia con quasi centomila maiali abbattuti ai quali si aggiungono i problemi legati alla mancata movimentazione degli animali.
“E’ urgente che vengano da subito erogati gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Peste suina e che oggi sono in grande difficoltà – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Gli indennizzi che non devono riguardare solo quelle aziende che hanno subito gli abbattimenti, ma dobbiamo tenere in considerazione il tema del fermo aziendale, che riguarderà tutti quegli allevamenti che saranno costretti a rimanere fermi e non potranno nemmeno ripopolare. Come abbiamo già fatto presente al Commissario straordinario per la Psa, Giovanni Filippini, in occasione di confronto online, è essenziale anche la sospensione del pagamento delle rate dei mutui delle imprese colpite e a tal proposito Coldiretti ha inviato una lettera all’Abi, l’Associazione bancaria italiana, per sollecitare un intervento. E’ fondamentale che ci sia un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare grandi speculazioni come sarà necessario procedere a uno stop dei mutui per le aziende colpite. A rischio c’è l’intera filiera suinicola piemontese, che è tra quelle più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo, contando circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele”.