Gli agenti della Questura che il 3 marzo 2023 erano in servizio durante il corteo “Friday for future” a Cuneo avevano notato l’uomo particolarmente agitato urlare e inveire contro i passanti sotto i portici di corso Nizza e lo seguirono fino alla banca in cui era entrato. “Era molto agitato e non riuscivamo a capire il perché”, ha riferito in aula uno egli agenti intervenuti per cercare di calmare il 26enne gambiano N. D., già noto alle forze dell’ordine, chiamato a rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale. La situazione era tesa e temendo potesse degenerare, il direttore aveva subito interrotto le attività degli impiegati e fatto uscire i clienti, mentre un impiegato cercava di capire quale fosse il problema all’origine di un tale stato di agitazione: “Abbiamo capito che era un correntista e che voleva effettuare un prelievo. Purtroppo la disponibilità sul suo conto era inferiore alla sua richiesta e non potevamo accontentarlo”, ha riferito alla giudice l’impiegato che allo sportello aveva sostituito la collega spaventata dall’aggressività dell’uomo. Dopo più di venti minuti, apparentemente risolto il problema con un prelievo più congruo alle disponibilità, l’uomo venne invitato a uscire dagli agenti. A quel punto N. D. iniziò a divincolarsi, smanacciare e spintonare gli agenti che furono costretti ad ammanettarlo per contenerlo: “Eravamo finiti a terra per ammanettarlo e quello iniziò a scalciare colpendo altri colleghi – ha raccontato un altro dei poliziotti intervenuti -, abbiamo dovuto mettergli le fascette ai piedi e a quel punto ha cercato di morderci. Alternava momenti di lucidità a escandescenze”. Anche in Questura le cose non andarono meglio; sempre agitatissimo e aggressivo, non fu facile per gli agenti della Polizia scientifica, anzi si può dire piuttosto “mosso” il loro tentativo di sottoporlo alla fotosegnalazione. Il processo è stato rinviato al 10 marzo per ascoltare l’agente che l’imputato cercò di mordere e per la discussione.