La storia di Emanuela e del suo bambino Matteo in un giorno di numeri e di analisi di un anno di buona sanità come quello di questa mattina venerdì 25 ottobre al Santa Croce, ha fatto commuovere tutti. Si presenta al tavolo deì relatori con il piccolo Matteo in braccio, che indossa la tutina “Born in Cuneo” con lo smile, e racconta la sua esperienza. Sette anni fa aveva partorito Domenico che poi ha perso pochi giorni dopo. Era il 19 settembre 2017. Ora il 16 settembre del 2024 a Cuneo è nato Matteo.
“Lo abbiamo chiamato Matteo, che significa dono di Dio, perché è stato davvero un dono di Dio” dice con voce pacata e commossa. “Avevamo conosciuto il dottor Puppo a Mondovì sette anni fa, quando era nato Domenico, che purtroppo non ce l’ha fatta. Oggi lo ritrovato qui a Cuneo. È stato un percorso non facile, ma è stato bello ed emozionante e grazie al dottor Puppo e a questo reparto e questo ospedale di Cuneo a cui saremo sempre rinoscenti”.
Proprio i genitori di Matteo avevano scritto qualche settimana fa una lettera a La Guida che riproponiamo.
“Scriviamo queste poche righe, perché attraverso il vostro giornale tutti possano sapere quanto sia speciale il reparto di Ostetricia Alta Intensità dell’Azienda Ospedaliera S. Croce di Cuneo. Il 16 Settembre è venuto al Mondo nostro figlio Matteo, un bambino “arcobaleno” e proprio per questo, i mesi precedenti al parto sono stati carichi di ansia, tensioni, paure…
Fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di scegliere di far nascere il nostro bimbo presso il reparto diretto dal Dott. Andrea Puppo e proprio a lui e a tutto il suo staff (dott. Favilla e Dott.ssa Vasario, in particolare) saremo per sempre grati.
Non era una situazione particolarmente facile, specialmente per la mamma, ma già dal momento del ricovero il personale del reparto ha fatto di tutto per farla sentire a suo agio, accudita e capita.
Dai medici, alle ostetriche e alle infermiere tutti hanno avuto una buona parola da spendere per lei.
È stato bello vedere l’armonia che regnava in corsia, con chiunque pronto a svolgere il proprio lavoro in modo da trasmettere serenità e tranquillità al paziente.
Proprio in questo Reparto abbiamo potuto sperimentare cosa sia la Buona Sanità che tutti vorrebbero trovare nel momento in cui dovessero essere ricoverati e di questo saremo per sempre grati al Dott. Puppo e a tutto il suo staff! Con riconoscenza, stima e affetto”.
I genitori di Matteo
