Il ricorso dei due esclusi dal mega concorso per infermieri in Piemonte bandito da Azienda Sanitaria Zero, è improcedibile. Ora non ci sono più scuse e le aziende sanitarie locali possono assumere i 226 infermieri che sono stati prima scelti in graduatoria, chiamati dalle aziende e poi fermati, spesso dopo spostamenti e licenziamenti dal privato, perché pendeva su tutti la spada di Damocle del ricorso al Tar.
A febbraio Azienda Zero, la mega azienda centralizzata della sanità regionale voluta a tutti i costi da Cirio e Icardi che avrebbe dovuto efficentare e gestire concorsi e appalti, fa gli orali del grande concorso da infermiere cui hanno partecipato in quasi 2 mila per 226 posti iniziali, più che raddoppiati nel giro di poche settimane, a causa delle carenze di personale nella sanità pubblica. Sono i posti della tanta sbandierata crescita del personale nella sanità piemontese per combattere l’esodo verso i privati e le liste di attesa. Le aziende, comprese Cuneo, si sono affrettate ad accaparrarsi il personale, ma a metà maggio la beffa. Due dei bocciati agli orali hanno fatto ricorso al Tar denunciando il mancato rispetto delle regole nello svolgimento degli esami, in particolare di non aver reso pubbliche le prove orali. A causa di quel ricorso, tutte le assunzioni, quelle già avvenute e quelle che si stavano formalizzando da Aso e Asl si sono fermate, in attesa di un pronunciamento del Tar. Che oggi è arrivato.
Ma resta da capire chi di quei 226 infermieri assunti ha avuto la “pazienza” ma soprattutto la possibilità di aspettare per tutti questi mesi e rimanere senza lavoro e senza stipendio…