Bilancio di fine vendemmia da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cuneo, che ha diffuso oggi (giovedì 24 ottobre) questa nota.
“Come ogni anno, nel periodo autunnale si registrano notevoli incrementi nell’occupazione, soprattutto straniera nelle attività di raccolta dell’uva.
Per ottimizzare l’attività di contrasto allo sfruttamento lavorativo, la programmazione dell’attività degli ispettori dell’ITL e dei Carabinieri del NIL avviene in sinergia e collaborazione con l’Arma Territoriale dei Carabinieri, con la costituzione di gruppi composti da ispettori e pattuglie dei Carabinieri.
Inoltre, grazie a A.L.T. Caporalato D.U.E. il pluriennale progetto promosso dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro molte ispezioni sono state condotte unitamente a mediatori culturali dell’OIM (l’organizzazione internazionale per le migrazioni). Tale approccio multi-agenzia ha consentito di ottenere importanti risultati nella lotta al lavoro irregolare e nella emersione di casi di caporalato nella provincia di Cuneo.
In particolare, nel corso di quest’anno nella sola campagna ispettiva operata nel periodo della raccolta dei prodotti agricoli sono state ispezionate 88 realtà produttive da giugno ad ottobre, in 54 di esse sono state riscontrate infrazioni a vario titolo con un tasso di irregolarità del 61% circa.
Le principali irregolarità hanno riguardato il riscontro di 48 lavoratori “in nero”, di cui 10 sono risultati stranieri privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro ed in un caso si è trattato di un minore straniero occupato in età non lavorativa. A ciò è seguita la notifica di 20 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero e per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Un capitolo a parte merita il tema della genuinità degli appalti nel settore agricolo, nell’area delle Langhe e Roero e del Saluzzese è diffusa la pratica della esternalizzazione di attività: i casi di caporalato deferiti anche quest’anno all’Autorità Giudiziaria hanno riguardato quasi esclusivamente situazioni determinate da contoterzisti. Ma anche quando non si è arrivati a tale estremo sono stati riscontrati casi di intermediazione di manodopera (sono infatti 7 i casi di contestazione di illiceità dell’appalto) o anche solo di mancato controllo della idoneità tecnico professionale dell’appaltatore”.