Se il suo amico marocchino non si fosse messo a fare il matto la notte del 5 marzo 2021 per le strade di Cuneo a bordo della sua Fiat Punto, gli agenti della Polizia non si sarebbero recati a casa sua per una perquisizione e non avrebbero trovato i 12 grammi di cocaina, con annessa attrezzatura per il confezionamento delle dosi, che diedero il via a una più ampia indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti e che lo ha portato a giudizio al tribunale di Cuneo. Lui è A. N., cittadino albanese volto noto in Questura, accusato per sei episodi di cessioni ad altrettanti clienti abituali avvenute tra marzo e settembre 2021. Insieme a lui sono stati rinviati a giudizio le due persone da cui A. N. si riforniva e che sono uscite dal processo con un patteggiamento. I cuneesi residenti tra via Bassignano, via Meucci e corso Dante forse ricordano ancora il rumore causato dalla folle corsa della Fiat Punto nella notte del 5 marzo 2021: era periodo di Covid e c’era il coprifuoco, tutti casa dopo le 22 e quell’auto che sfrecciava a tutta velocità per le strette strade e silenziose del centro non passò inosservata. Alcuni proprietari di auto si ritrovarono anche la brutta sorpresa della vettura danneggiata dal conducente che salì sul marciapiede per sfuggire alla volante della Polizia che lo inseguiva. L’auto venne poi abbandonata in una strada dove gli agenti della Questura la trovarono risalendo così al proprietario A. N. che aveva da poco venduto la vettura all’amico marocchino senza però fare il passaggio di proprietà. L’auto risultava ancora intestata a lui e quando gli agenti si recarono a casa sua per una perquisizione, trovarono la droga, il materiale per il confezionamento e un cellulare con tutti i numeri e le chat con acquirenti e fornitori di A. N. che nell’ambiente era soprannominato Lupin. In aula il commissario capo del Gabinetto interregionale della Polizia scientifica ha riferito in merito alle perquisizioni di sostanza stupefacente che gli agenti della Squadra Mobile di Cuneo avevano fatto a settembre e ottobre 2021 ai clienti di A. N.: più di 250 grammi di cocaina, pari a circa 1.300 dosi. Dalle chat su whatsapp e messenger gli inquirenti avevano estrapolato le conversazioni fra l’imputato e gli acquirenti per stabilire gli appuntamenti ed effettuare lo scambio: “Si parlava di andare a prendere le medicine, o di vedere un’amica – ha riferito in aula al giudice l’agente della Squadra Mobile che aveva condotto l’indagine -, erano appuntamenti per lo più di sera o notte”. Il processo proseguirà il 15 novembre.