«Traversetolo, conferma di aver ucciso i due figli». «Nuovo, uccide moglie e due figli». «Miane, si lascia scivolare nel fiume con la figlia».
Non c’è tempo che non ci presenti bambini coinvolti nelle violenze, nelle cattiverie, nelle fragilità degli adulti, che li coinvolgono nella propria discesa agli abissi. Episodi che ci fanno rabbia, orrore, a volte anche pietà, che possiamo anche comprendere, sia pure senza giustificare, per ciò che attestano delle relazioni tra adulti e delle loro debolezze, ma che ci portano sempre a rammaricarci per chi, comunque, non aveva nessuna colpa nel trovarsi lì, impigliato in relazioni adulte malate, e che dagli adulti, semmai, avrebbe dovuto essere protetto, e non annientato.
Ma se quella è la cronaca nera,
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