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Lunedì 25 novembre 2024

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La comunità che si prende cura dei fratelli indifesi

“Una città e i suoi poveri”: una ricerca sulle povertà di inizio Novecento e le risposte della città

La Guida - La comunità che si prende cura dei fratelli indifesi

Il possessivo del titolo definisce un forte legame all’interno della comunità a cui fa riferimento il libro, che amplia una prima ricerca dell’autore sullo stesso tema. Di questa rete di relazioni, spesso silenziosa e sotterranea, si dà conto a ogni pagina. È una costante ideale per gesti di solidarietà che testimoniano l’attenzione verso i più fragili, significativa anche per l’oggi.

I dati di carattere generale sono tipici di realtà sociali ferite da disuguaglianze, da oggettive difficoltà per l’aumento dei prezzi e per le guerre, senza contare le condizioni di salute fisica e mentale. Miseria economica e morale si intrecciano, spesso celate dietro una dignità che deve fare i conti con i pregiudizi, magari con la consapevolezza amara di un passato più felice, che il nome “poveri vergognosi”, come li identificano le cronache del tempo, ben esprime.

A fronte di queste situazioni rimane il monito della Chiesa circa la risposta dei fedeli a tali urgenze. L’autore fa riferimento al Motu proprio di Pio X che, riecheggiando la Rerum novarum, lascia intendere una relazione tra “obbligo di carità” e “obbligo di giustizia”. Il primo compete ai fedeli in quanto tali, il secondo è fondamento di una comunità che deve farsi attenta e giudice delle disuguaglianze. Le statistiche aiutano a delineare il quadro della diffusa povertà in Cuneo nel cinquantennio considerato (1900-1950). Si presenta in forme diverse dall’indigenza economica alle disabilità fisiche o psichiche. Vissuta per lo più in ambiente domestico, talora con aggravanti morali, trova anche manifestazione nell’accattonaggio lungo le strade dove più facile è incappare in profittatori.

La Chiesa cittadina si lascia interpellare da questa situazione e Giovanni Dutto si sofferma ampiamente su iniziative e forze messe in campo per affrontarla e lenire, per quanto possibile, le sofferenze di molti. Sono associazioni che nascono spontaneamente, sorrette dalla sollecitudine pastorale dei parroci, frutto di una sentita responsabilità verso gli “infelici”. Fanno capo alle quattro parrocchie cittadine dove hanno sede e tengono periodiche adunanze i cui verbali hanno costituito prezioso materiale per il ricercatore.

Non è impegno da poco nella consapevolezza che gli interventi caritativi rimangono sempre insufficienti rispetto alle richieste lasciando anche un senso di dolorosa seppur involontaria carenza. Un atteggiamento sintetizzato dalle parole di don Bessone, parroco della Cattedrale: “quanto è doloroso dover dare un rifiuto pur constatando la necessità, quanto è penoso fra due casi di richieste scegliere soltanto il più bisognoso o il maggiormente pietoso”.

In questo fermento di servizio ai deboli emerge la figura del laico come strumento dell’attività caritativa sia nell’offerta in denaro sia nella disponibilità di tempo. L’autorità ecclesiale si pone accanto nel dar senso spirituale a questo agire, secondo la dialettica scritturistica della fede e delle opere. Spesso interviene per colmare carenze economiche e sollecitare donazioni.

In questa prospettiva la ricerca di Giovanni Dutto lascia intravedere, senza peraltro esplicitarla, un’immagine di Chiesa in cui il laicato trova ampio spazio per dare testimonianza della propria fede al di là e più spesso in aggiunta alle manifestazioni cultuali. Più in generale si delinea una società che, nonostante i suoi ineludibili limiti, vive il valore della solidarietà. Il gesto dell’offerta in denaro o in natura è vissuto in un contesto di fede, ma non sfugge il risvolto umano e sociale di mutuo soccorso, di responsabilità verso gli altri.

Non è quadro idealizzato. Sono registrati casi di esibizione della miseria come anche è certo uno sfondo di gratificazione personale per il donatore. Nonostante ciò l’ampiezza del fenomeno documentato dalla ricerca parla di un mondo in cui alcuni valori sono ritenuti fondanti, alcune attenzioni vanno a colmare disfunzioni del sistema sociale.

Una città e i suoi poveri

di Giovanni Dutto

Editrice Primalpe

euro 20

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