Sulla vicenda che ha portato alla interdittiva antimafia per Cogefa (gruppo Edilmaco, che segue i lavori del Tenda Bis) finita nel mirino dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Torino su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta con il conseguente ricorso al Tar dell’azienda stessa, interviene anche la Regione, che chiede il commissariamento dell’azienda per garantire la prosecuzione dei lavori al tunnel del Tenda.
“Abbiamo verificato – si legge nella nota diffusa nel pomeriggio di oggi (giovedì 17 ottobre) dalla Regione – che esistono le condizioni per la nomina di un commissario che consenta di non pregiudicare l’andamento del cantiere del Tunnel del Tenda e non fermare i lavori. Questa mattina abbiamo avuto interlocuzioni con la Prefettura di Torino e con il commissario Prisco e ne è emerso che il provvedimento di interdittiva prevede questa possibilità. Per questo abbiamo chiesto ad Anas, che è la stazione appaltante, di valutarla per garantire continuità ai lavori al fine di rispettare la tempistica di apertura del tunnel a fine anno, così come era stato comunicato alla Regione, alla Provincia e agli enti locali nel mese di agosto”. I vertici della Regione esprimono “preoccupazione per la notizia dell’interdittiva antimafia per un’azienda coinvolta in una serie di cantieri strategici per il Piemonte: il Tunnel del Tenda, di cui sta eseguendo i lavori, e il sito di valorizzazione dei materiali di scavo della nuova linea ferroviaria Torino-Lione di cui è in corso la progettazione esecutiva”.
“La legalità viene prima di tutto e questo provvedimento dimostra che la vigilanza, quando si parla di grandi opere, non deve mai venire meno – concludono dall’ente -. Come rappresentanti del territorio, auspichiamo però che, quanto prima, si individui una soluzione che consenta la prosecuzione dei lavori per opere che, in particolare per quanto riguarda il Tenda, il territorio attende da troppo tempo”.