Oltre 200 persone sono salite ieri (domenica 6 ottobre) da Borgo San Dalmazzo a Murenz, in alta valle Stura, per l’inaugurazione della panchina dedicata alla memoria di Alice, la ragazza di 18 anni che considerava Murenz (che ospita la casa di campeggi della parrocchia di Gesù Lavoratore) il suo “luogo del cuore”.
“Murenz è quel luogo che mi fa credere nei miei sogni – scriveva Alice in una pagina del suo diario -, nella mia immaginazione. Murenz appartiene al mio mondo di fantasia, ma anche gli altri lo vedono, è come un varco tra le mie due dimensioni, per questo è tanto importante. È il collegamento tra le nuvole e la terra. Vivrei lì sola per tutta la vita e so che sarei felice”.
Tantissimi i giovani presenti alla giornata, come anche i ragazzi e le ragazze che avevano conosciuto Alice come entusiasta animatrice di tante iniziative.
La panchina, accanto a cui è stata installata anche una casetta per gli uccellini del bosco, è decorata con le impronte colorate di decine di mani. “Sono le mani di tutti coloro che hanno voluto lasciare un segno per lei – hanno spiegato i genitori di Alice -, ogni impronta è un gesto d’amore, un legame che ci unisce ad Alice e alla sua visione di questo luogo speciale. Qui il tocco di ciascuno di noi si fonde con la sua memoria, rendendo questa panchina non solo un simbolo di ricordo, ma un’opera condivisa, viva e piena di significato. Chiunque si siederà qui sentirà la dolcezza di Alice, la sua immaginazione e il suo amore per il mondo. Oggi e per sempre Alice vivrà in questo angolo di cielo e terra che le appartiene”.