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Sabato 2 novembre 2024

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Soldi prelevati dal conto del cognato, una donna a processo

Era amministratrice di sostegno: sono stati ricostruiti prelievi e spese che non riguardavano l'uomo, l’accusa di peculato e omissione di atti d’ufficio

Mondovì

La Guida - Soldi prelevati dal conto del cognato, una donna a processo

Per l’accusa avrebbe prelevato soldi dal conto del cognato di cui era stata nominata amministratrice di sostegno, per effettuare spese che con lui non avevano nulla a che vedere e per questo è stata rinviata a giudizio con l’accusa di peculato e omissione di atti d’ufficio.
La segnalazione arrivò nel marzo 2022 dall’avvocato che prese il posto della donna come amministratore di sostegno. Il professionista aveva subito segnalato la mancanza di rendicontazione, a parte quella del 2018 consegnata però nel 2020 e poi il conto da saldare con la residenza sanitaria dove l’uomo risiedeva in pianta stabile dalla morte del padre; un conto di 15.000 euro da saldare, contestato però dalla difesa della donna che sosteneva di aver versato 6.000 euro alla struttura. A destare sospetti erano però state anche tante altre somme di denaro che secondo gli inquirenti nulla avevano a che fare con le spese correnti dell’uomo ospite in struttura, come le spese per l’assicurazione dell’auto dell’imputata, o le spese dell’officina dove la vettura era stata revisionata o ancora le spese del telefono fisso nella casa dove l’uomo aveva abitato con i genitori, e dove ancora ogni tanto tornava nel fine settimana, e dove ora risiedeva la donna con la figlia. Nell’elenco delle spese anomale c’era anche il dentista per la figlia della donna, o la scuola di sci di Prato Nevoso, un parco vacanze in Riviera, spese di carburante: “Solo di spese di tipo turistico abbiamo riscontrato 790 euro non riconducibili a lui”, ha riferito in aula il luogotenente della Guardia di finanza che ha analizzato i conti. Tra i creditori dell’uomo risultava anche un artigiano che avrebbe svolto dei lavori nella casa di famiglia; quasi 1.800 euro di lavori da pagare a fronte di altri pagamenti per 800 euro già saldati per installare un sollevatore per portare la carrozzina al primo piano. In aula oltre al medico curante sono state ascoltate anche due parenti dell’uomo le quali hanno riferito di quanto la donna fosse sempre stata presente nella vita del cognato e del suocero, tanto che proprio quest’ultimo prima di morire aveva chiesto che fosse lei a occuparsi del figlio: “Lui diceva che voleva solo lei perché non gli faceva mancare niente – ha riferito la zia dell’uomo -. Era lei che si occupava di comprare tutto quello di cui lui aveva bisogno nella struttura. Gli metteva sempre dei soldi nello zainetto per le piccole spese perché a lui piaceva offrire, diceva sempre ‘pago io’. Lei gli portava sempre la torta per il compleanno per festeggiare insieme e a volte siamo anche andati fuori al ristorante per festeggiare”. Dei lavori eseguiti nella casa di famiglia ha invece parlato un’altra parente: “È stata messa un po’ a posto, sono stati fatti lavori idraulici ed elettrici per consentirgli di tornare nel fine settimana”. L’udienza è stata rinviata al 30 aprile.

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