L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il DDL del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riguardante la “Revisione della disciplina in materia di valutazione degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. La proposta di legge è passata con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti ha approvato il Ddl sulla valutazione degli studenti. Il provvedimento, che aveva già il nullaosta del Senato, adesso è legge.
La riforma prevede diverse novità per il mondo della scuola, valide a partire già dall’anno scolastico 2024/2025. Innanzitutto, il voto di comportamento sarà espresso con valutazione numerica anche presso le scuole medie e non più con un giudizio sintetico. Solo alle elementari, il voto di condotta continua ad espresso tramite giudizi. Inoltre, sia alle medie che alle superiori, se il voto di condotta non sarà almeno sufficiente, (dal 6/10 in su), si verrà automaticamente bocciati.
Nelle scuole superiori, in particolare, qualora il voto di condotta sia appena sufficiente (ossia 6/10), il singolo Consiglio di classe, in sede di valutazione finale a giugno, sospenderà il giudizio del ragazzo senza stabilire se è avvenuto il passaggio alla classe successiva, anche se ha una buona media scolastica, e gli assegnerà da svolgere un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Lo studente dovrà consegnare questo breve saggio entro l’avvio del nuovo anno scolastico e il Consiglio di classe, solo se valuterà almeno sufficiente l’elaborato, potrà stabilire il passaggio alla classe successiva. In caso contrario, non si sarà promossi o, se si frequenta l’ultimo anno, non si sarà ammessi all’Esame di Stato.
Il voto in condotta diventa un vero e proprio spartiacque per gli studenti del triennio delle superiori: questi ragazzi sono in ottica di diploma e il punteggio più alto, nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico, potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento che raggiungeranno sarà pari o superiori a 9/10.
Inoltre, secondo quanto contenuto nel testo della riforma, in caso di sentenza di condanna per reati connessi a danno di un Dirigente o di un membro qualsiasi altro membro del personale scolastico, viene predisposta una multa da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.
La riforma ripristina l’importanza della responsabilità individuale, dando centralità al rispetto nei confronti delle persone e dei beni pubblici, riconoscendo l’autorevolezza e la dignità del personale scolastico.