La sua auto era stata individuata dalle telecamere poste ai varchi che obbligatoriamente deve attraversare chi vuole imboccare la stradina di montagna che conduce alla frazione Prea di Roccaforte Mondovì; una Volkswagen Polo di colore grigio chiaro che i Carabinieri trovarono in una carrozzeria quando si recarono a casa sua per la perquisizione. Il suo cellulare aveva agganciato le celle telefoniche di quella zona nel tardo pomeriggio del 17 maggio 2021 e quando i militari si recarono a casa sua per la perquisizione, l’uomo ammise di non essere stato da solo quel pomeriggio quando due sconosciuti si introdussero nell’abitazione dell’anziana signora a cui venne strappata la collanina dal collo e sottratto il portafogli con pochi euro. L. B. fornì i nomi degli altri due uomini che erano con lui e che ora sono a processo con l’accusa di rapina aggravata. Si tratta di A. R., 31enne, e M. B., 38enne, entrambi albanesi residenti ad Alba. Oltre alla chiamata di correo del loro complice, a carico dei due ci sarebbero altri indizi tra cui l’uso dei cellulari che quel pomeriggio agganciavano le celle di Roccaforte; dai tabulati risultava che il telefono di M. B. aveva contattato quello di M. D., 34enne che da ulteriori accertamenti risultava essere la sua compagna. In aula hanno deposto anche i testimoni che quel pomeriggio avevano notato due persone camminare a piedi nei pressi della casa della vittima; l’attenzione di due testimoni era stata catturata dalla presenza di due uomini mai visti prima in borgata, uno con una tuta scura dell’Adidas con il cappuccio, indumento trovato poi a casa di M. B., l’altro con i capelli corti e rasati sulle tempie. Un terzo testimone che stava lavorando su un ponteggio aveva notato l’auto con a bordo almeno due persone. Il processo proseguirà il 26 marzo con l’esame degli imputati e la discussione.