Con “la consapevolezza di aver lavorato bene nel precedente mandato ed il piacere di vedere premiati i meriti piuttosto che assurde logiche geografiche come invece altri avrebbero voluto”, Marco Margaria, 56 anni compiuti lo scorso 28 marzo, vicesindaco di Paesana, si appresta ad essere il “nuovo” presidente del Bacino Imbrifero Montano del Po.
Venerdì 27 settembre è infatti convocato il consiglio dell’Ente che, fra l’altro, sembra certo dovebbe riconfermarlo alla sua guida a larghissima maggioranza.
Dalle elezioni di giugno a oggi Margaria ha avuto il merito e le capacità di catalizzare sul suo nome e sul suo programma ben 12 dei 16 Comuni (di cui uno commissariato, Sanfront) che compongono l’assemblea del Bim: Bagnolo Piemonte, Barge, Crissolo, Envie, Gambasca, Martiniana Po, ovviamente Paesana, Pagno, Piasco, Revello, Rifreddo e Verzuolo. La Deputazione, l’altro nome con il quale qui chiamano la Giunta, sarà formata da 4 elementi più il presidente Margaria: i nomi certi sono quelli di Aldo Perotti (Crissolo) e Maurizio Rasetto (Barge) che potrebbe diventare vicepresidente.
Margaria non ha fatto mistero di voler continuare nel solco iniziato a tracciare tre anni fa, imperniato su acqua e su un progetto di comunità energetica, ma neppure di riuscire a poter lavorare su un’energia rinnovabile non legata all’idroelettrico, ma al fotovoltaico.
Uno dei problemi comuni a tutti i Bim cui si cercherà di mettere mano riguarderà le potenzialità di quelle centrali inizialmente nate sotto i 250 kw (soglia che non obbliga al versamento dei sovracanoni) ma che poi si sono ampliate andando ben oltre il limite fissato per l’esenzione.
Ma questo sarà un problema di stretta pertinenza della Federbim.