Un “paracadute” di circa 400 milioni di euro aggiuntivi di fondi Inail per fronteggiare l’incremento del costi intervenuti e garantire così la realizzabilità tecnica di tutti i nuovi ospedali programmati in Piemonte. È l’annuncio che ha fatto questa mattina l’assessore alla Sanità Federico Riboldi intervenendo in quarta Commissione, presieduta dal presidente Luigi Icardi. Un annuncio che non sembra avvenga a caso. In ballo ci sono i progetti di PPP, partenariato pubblico privato, dati per saltati, ma senza ufficialità, sia per Cuneo che per Alessandria.
E non a caso l’assessore Riboldi ha detto: “Una cifra richiesta dalla Regione Piemonte al Governo e che abbiamo ottenuto nel nuovo decreto del Consiglio del ministri che è in corso di pubblicazione. Lo strumento del partenariato pubblico-privato (Ppp) è efficace, e stiamo ad esempio lavorando in questa direzione per l’ospedale di Alessandria e per quello di Cuneo, sulla strada indicata dal mio predecessore. Tuttavia, l’importante incremento di fondi Inail ci garantisce la possibilità di sostenere tutte le operazioni e di avere le spalle coperte, qualora i Ppp non andassero a buon fine”.
Oltre alla Città della Salute e della Scienza di Novara e al Parco della Salute di Torino, per i quali le gare sono in corso, ci sono altri progetti che facevano parte del pacchetto iniziale finanziato con fondi Inail (l’ospedale dell’Asl Città di Torino, l’ospedale To5, l’ospedale nuovo dell’Asl To4, il nuovo ospedale di Vercelli, quello del quadrante Saluzzo-Savigliano-Fossano, quello di Alessandria e quello di Cuneo). A questi si aggiungono le ristrutturazioni degli ospedali di Domodossola e Verbania finanziati però con altri fondi statali. Complessivamente è emerso un incremento dei costi rispetto a quelli inizialmente stimati: il budget necessario è passato da 1,65 miliardi a circa 2,1 miliardi. Una cifra enorme che nepopur econ i fondi aggiunti Inail sarebbe coperta.
Intanto proprio per la Città della Salute e della Scienza di Novara arriva un nuovo ennesimo stop: la chiusura gara per la progettazione è stata spostata al 20 dicembre. Questo in seguito al mutato quadro economico finanziario che dal 2019 ad oggi ha portato i costi previsti per l’opera da 320 a 530 milioni e che ha spinto la stazione appaltante, cioè l’azienda ospedaliera-universitaria, a modificare i disciplinari di gara.