Mentre a Boves si consumava la tragedia del 19 settembre 1943, con l’incendio del paese e l’uccisione di tanti civili, altri bovesani vivevano il loro personale dramma della guerra, soli e lontani da casa e dalla famiglia. Come Giovanni Dalmasso (Gian Burel), classe 1909, stuccatore, residente in via Don Peano. I particolari della sua vita sarebbero rimasti quasi ignoti se il nipote Mauro – sbaraccando la casa della zia – non avesse ritrovato, pochi mesi fa in un baule, una busta conservata con cura. All’interno un libretto di lavoro-pass tedesco emesso nel 1943 dal Deutsches Reicht, alcune foto, una medaglia e un atto di notorietà datato 12 settembre 1945 con il quale alcuni testimoni bovesani attestavano in Comune l’identità dello stesso Dalmasso. Cioè che Gian Burel era proprio lui e che era tornato a casa dopo una lunga scomparsa di cui non aveva nessuna colpa, se non quella di essere italiano.
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