Emanuele Becchis scrive una nuova pagina di storia dello sport confermandosi per la quarta volta Campione del Mondo di skiroll. Nella sprint di 200 metri in Val di Fiemme, Becchis ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza conquistando anche la Coppa del Mondo di specialità.
Un successo che non è una sorpresa e che affonda le radici in un passato fatto di grande impegno e sacrificio.
Per quel che concerne la gara, Becchis ha ottenuto il secondo tempo nelle qualifiche. Sul rettilineo di Ziano di Fiemme, Emanuele ha poi vinto in scioltezza le fasi ad eliminazione diretta. Emozionante il quarto di finale che lo ha visto prevalere sul fratello Francesco, protagonista di una bella stagione che gli ha aperto nuovamente le porte della nazionale.
Nell’ultimo atto, Emanuele Becchis ha sfidato il norvegese Olafsen, protagonista della sorpresa di giornata, l’eliminazione in semifinale dell’azzurro Michele Valerio (poi medaglia di bronzo), qualificatosi con il miglior tempo.
A fare la differenza, ancora una volta, lo start. Quello è il momento in cui il bovesano riesce ad esprimere al meglio la sua potenza. La frequenza della pattinata coordinata con la possente spinta della braccia, lo ha portato a maturare sin da subito un vantaggio che con lo scorrere dei metri è diventato sempre più rilevante. Un marchio di fabbrica, di conseguenza, l’ormai consueto arrivo a braccia alzate, segno di una superiorità schiacciante.
“I campioni non si fanno nelle palestre, si fanno con qualcosa che hanno dentro: un desiderio, un sogno, una visione”. Così diceva Muhammad Alì e così è stato per Emanuele che, dopo l’annullamento della manifestazione iridata nel 2023, ha saputo spostare avanti di un anno il suo obiettivo. Un anno fatto di tanti sacrifici e allenamenti vissuti con il sogno ad occhi aperti di tornare a vestire i colori dell’iride.
A completare la giornata d’oro per Emanuele Becchis, la conquista anche per il 2024 della Coppa del Mondo di specialità, un format nato nel 2023 e che continua ad avere nel bovesano il dominatore assoluto.
Adoperando un paragone significativo per la famiglia del bovesano (tutti presenti in Trentino e commossi al termine della gara), con papà Flavio professore di musica e direttore di coro, mamma Angioletta corista e tutti e quattro i figli musicisti e cantori, si può dire che Emanuele è riuscito ad andare oltre Beethoven. Il compositore tedesco non riuscì a concludere la decima sinfonia. Il campione bovesano, con il trionfo in Trentino, ha recitato per la decima volta consecutiva a livello mondiale il ruolo del primo della classe nella sprint dando lustro alla nazionale del tecnico Sbabo, allo Sci Club Alpi Marittime, a tutta la “Granda” e, in particolare, a Boves.
Nelle altre categorie, dominio azzurro fra le donne con Anna Maria Ghiddi (junior) e Alba Mortagna (senior). Sorpresa per il titolo junior conquistato dal mongolo Khuslen Ariunjargal.
