“Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio. Un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano, ma un uomo che la vora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista”. Queste parole di San Francesco possono sintetizzare al meglio la vita di Mario Ambrosoli, scomparso a Boves nella giornata di mercoledì 11 settembre. Classe 1948 Ambrosoli era molto conosciuto per la sua attività di “artista” del legno e per l’impegno profuso, in più ambiti, a favore della comunità. Uomo buono, sereno e determinato, Ambrosoli ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia contemporanea della città. Forte lo spirito di servizio di Ambrosoli che tanto tempo ha dedicato alla crescita del suo paese. Amministratore comunale con il sindaco Giorgio Biarese, appassionato del suo lavoro e dello sport, ha sempre saputo “guardare oltre”. In particolar modo in tutti i suoi impegni ha puntato a creare le condizioni migliori per la crescita dei giovani. In questo contesto si inserisce l’impegno nella fondazione dello Yamato Judo, associazione sportiva che proprio nel 2024 taglia il traguardo dei 55 anni di attività, e nella creazione del gruppo sportivo di coordinamento che raggruppa le associazioni sportive bovesane. Portò a Boves le Scuole Tecniche San Carlo, intuendo, fra i primi, l’importanza del “fare rete” fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Sono tanti i ragazzi bovesani e non solo diventati ora uomini che, grazie a questa felice intuizione, hanno saputo trasformare una passione in un lavoro. L’esperienza di Mario Ambrosoli venne “esportata” anche oltre l’ambito territoriale comunale collaborando con la Confartigianato. Fra le attenzioni dedicate alla comunità bovesana, da sottolineare ancora l’impegno e la collaborazione con la Parrocchia di San Bartolomeo e in particolare il tempo dedicato alla cura della Casa alpina di Saretto. Questa attenzione e disponibilità verso le esigenze della comunità e, più in generale, delle persone, sono valori che Mario ha sempre condiviso con la moglie Franca Beltramo e con le figlie Maresa e Rita che, sul solco di quanto imparato in casa, procedono dedicando tempo e impegno per la collettività. Oltre a Franca, Maresa e Rita, Mario Ambrosoli lascia il genero Alessandro, i nipoti Matilde, Anna Aiko e Matteo, i fratelli Giuseppe e Bruno. Il Rosario sarà recitato mercoledì 11 alle 18.45 in San Bartolomeo. Il funerale sarà celebrato nella chiesa parrocchiale giovedì 12 settembre alle 15.