La vertigine in questo romanzo è una condizione esistenziale. Non un precipitare, ma un vagare dei personaggi tra sensazioni contrastanti. Si cercano, si incontrano, sembrano costruire un abbozzo di cammino poi però i fili si allentano. Da Nadia a Orlando, da Enrico ad Anna si trovano spesso “alla fine della giornata, quando la malinconia avvolge e il bisogno di compagnia per affrontare l’oscurità della notte si fa opprimente”. È un romanzo in cui non sono gli eventi a contare, bensì l’intrecciarsi di esistenze tra la Liguria di Sestri e qualche incursione a Cuneo, di nuovo con i luoghi che spesso riflettono questa fragilità.
Vertigine
di Eugenio Fici
Editrice Robin
euro 14