A partire dal 1700, le quote altimetriche tra i 1.000 ed i 1.500 metri, Ostana, come peraltro tutti i Comuni della Val Po e delle Valli del Monviso, sono stati oggetto di crescenti insediamenti demografici che hanno avuto il loro picco tra gli ultimi decenni del XlX° ed i primi del XX° secolo.
Deforestazioni, dissodamenti, terrazzamenti e livellamenti hanno trasformato la foresta originaria in un paesaggio agrario fatto di villaggi contadini autosufficienti, prati, colture cerealicole ma anche di non pochi alberi da frutto. Tra questi il melo in primo piano.
La lunga conservabilità del frutto, la sua attitudine al consumo fresco ma anche alla cottura in forno, dopo la primaria cottura del pane, ne ha fatto alimento di piacere, da dessert, come diremmo adesso. La coltura dell’albero da frutta, mele ma anche pere, ramassin, ciliegie, ad Ostana come altrove, occupava gli angoli soleggiati più protetti dai geli tardivi primaverili, in genere a ridosso dei muretti a secco di sostegno ai terrazzamenti.
Questi “frutteti d’alta quota” possono costituire compendio di reddito ai non pochi nuovi insediamenti di giovani agricoltori che negli ultimi anni sono tornati alle terre alte per proporre nuovi stili di vita e di sviluppo. I loro prodotti sono veicoli di “territorialità”, ricercati dai turisti per il consumo sul posto o per la provvista settimanale. Altrettanto, costituiscono materia prima per la trasformazione culinaria dei ristoranti locali , bar, pasticcerie…
Vanno ad alimentare una microfiliera di trasformazioni agroalimentari (succhi, confetture, liquori, frutta secca…) attuata da quegli operatori (ben due ad Ostana) che si sono all’uopo attrezzati con idonei laboratori. Non secondariamente, il frutteto di medio fusto sviluppa una superficie fotosintetizzante pari o superiore a 7-10 volte, rispetto alla prateria alpina ed ha la capacità, al pari del bosco di incorporare nel legno la CO2 assorbita dalle foglie. Anche la funzione di trattenimento del suolo e la percolazione dell’acqua, condizioni ostative ai moti franosi dei suoli declivi, vengono esercitate dall’albero da frutta al pari di quelli da selva.
Questa mattina, sabato 17 agosto, verrà inaugurato il “meleto” di Strada Sant’Antonio-Bernardi cui è invitata tutta la popolazione ed i tanti villeggianti. Seguirà aperitivo offerto da “Viso a Viso” dopo l’inaugurazione della nuova “butto” (bottega) a Lou Pourtoun.